Sulla vicenda dell’Atac interviene anche l’Usb dei trasporti, particolarmente forte nell’azienda comunale. “L’obiettivo prefissato con la nascita della ‘nuova’ Atac era quello di snellire l’organigramma aziendale, invece dalla fusione hanno ottenuto solo il mantenimento del posto per tutti i “vecchi” dirigenti, lautamente retribuiti con l’aggiunta di Ad Personam e Superminimi. Questa dirigenza che dice di volersi distinguere, avrebbe potuto farlo organizzando si degli incontri con i lavoratori ma all’interno delle rimesse o comunque in uno dei tanti edifici inutilizzati (pronti per la vendita?) di Atac Patrimonio, dirottando i soldi spesi per il teatro con comico annesso, ad esempio nell’installazione delle ulteriori cabine blindate mancanti o nell’acquisto di pezzi di ricambio, parole, parole e solo parole ma a tutt’oggi ancora una chimera” afferma il sindacato in una nota. Sotto accusa anche il piano industriale che non prevede la prevenzione, nonostante questo lavoro sia unanimemente riconosciuto come lavoro usurante, prevede la saturazione dei turni, prevede l’aumento di produttività con conseguente aumento dei carichi di lavoro, Per fare ciò sono necessarie le 39 ore! A fronte di quanto detto fin’ora, ci viene propinato un misero premio produzione che è lo stesso da 10 anni mentre quello dei dirigenti, fin’ora non ha subito nessun taglio”. I lavoratori dell’Atac e della Usb parteciperanno dunque alla mobilitazione di venerdi prossimo sotto la direzione dell’azienda.
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