Stamattina all’alba i solerti funzionari di Roma Capitale hanno rimosso la targa che dedicava Parco Nomentano a Lorenzo Orsetti, il partigiano e combattente internazionalista morto in Rojava combattendo l’Isis e dando il suo contributo alla rivoluzione del confederalismo democratico nella Siria del Nord.
Lo scorso giugno la targa era stata inaugurata dalla comunità curda assieme al III Municipio, che aveva accolto la richiesta arrivata dalle realtà di base e sociali che da anni animano quel parco con l’iFEST, festival di musica e cultura indipendente. “Non ci interessa entrare nelle dinamiche amministrative che hanno portato a questo sfregio della memoria collettiva di tutta la comunità democratica del nostro territorio” – scrive in un comunicato il centro sociale Astra che denuncia l’azione del Comune come una ferita verso tutta la città democratica – “ma possiamo sintetizzarla a nostro modo di vedere con l’incapacità dell’amministrazione comunale di recepire le istanze (anche le più minime) che arrivano dal basso. Chiediamo al III Municipio e a Roma Capitale di trovare al più presto una soluzione amministrativa. In attesa che ciò avvenga la targa tornerà comunque al suo posto”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Gianni Sartori
Due tristi anniversari che cadono quasi nello stesso giorno (17 e 18 marzo).
IN MEMORIA DI Alina Sánchez E DI Lorenzo Orsetti
Gianni Sartori
Sei anni fa, il 17 marzo 2018, perdeva la vita a 32 anni l’internazionalista Alina Sánchez (Lêgerîn Çîya), medico di nazionalità argentina (come Ernesto Che Guevara; lei del resto aveva studiato a Cuba presso l’ELAM). Militante delle YPJ (Unità di Protezione delle Donne) al momento del fatale incidente si stava recando nella città di Hassaké.
Come ricordava l’agenzia Firat News, Alina aveva collaborato attivamente con il sistema sanitario dell’AANES (Amministrazione autonoma del nord e dell’est della Siria ) mettendo in discussione, (attraverso la pratica delle assemblee popolari e della cura dei feriti affidata a tutta la popolazione) il ruolo stesso dei medici. Ritenendo che rappresentano “una delle maggiori forme di potere dello Stato-nazione”. Da qualche anno l’ospedale di Tell Tamer è intitolato al suo nome.
L’anno dopo, quasi nel medesimo giorno (il 18 marzo 2019) cadeva in battaglia il membro delle YPG Lorenzo Orsetti (Tekoşer Piling) combattendo contro le milizie dell’Isis a Baghouz.
Nato nel 1986, Lorenzo aveva preso parte nel 2018 alla difesa di Afrin (invasa dall’esercito turco e dai mercenari jihadisti) con le YPG (Unità di Protezione del Popolo). Aveva poi combattuto anche a Deir Ez-zor (sia con Tekoşîna Anarşîst che con i comunisti turchi del TIKKO e con le unità arabe delle FDS) offrendosi volontario in molte missioni.
Baghouz, estremo presidio dello stato islamico, veniva liberata il 23 marzo 2019, a cinque giorni dalla sua morte, da parte delle Forze Democratiche Siriane (FDS).
Domenica 17 marzo e lunedì 18 marzo gli antifascisti fiorentini lo hanno ricordato con varie iniziative (conferenze, letture, collegamenti con il Rojava…) e una cerimonia nel cimitero monumentale delle Porte Sante, sul colle di San Miniato.
Dove riposano anche Collodi, Gaetano Salvemini, Giorgio Saviane, Vasco Pratolini (quello di “Metello”)…
Gianni Sartori