“La Commissione Lavoro del Senato è rimasta sorda alle migliaia di mail ed ai presìdi che chiedevano di non votare la Controriforma Fornero/Monti”, attacca Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo Confederale USB. “Ora il DdL approda nell’aula di Palazzo Madama, sostenuto da quasi tutti i partiti presenti in Parlamento, dalla BCE di Draghi, dall’FMI, dal Presidente Napolitano ed anche da Cgil, Cisl, Uil e Ugl”.
Prosegue Tomaselli: “I lavoratori, invece, hanno già bocciato questa legge, che produrrebbe la distruzione di decenni di conquiste ottenute con le lotte e la vittoria ideologica, ancor prima che materiale, di padroni, banche e finanza”.
“Questo è un ‘regalo’ anche della Cgil – rileva il dirigente USB – che con una ipocrisia senza precedenti chiama i lavoratori a manifestare contro il fisco e non alza un dito per opporsi alla cancellazione dell’articolo 18, al peggioramento della precarietà ed alla sostanziale riduzione degli ammortizzatori sociali, che in una fase di crisi come l’attuale, significa affamare milioni di famiglie italiane. La domanda che viene spontanea è cruda, ma molto reale: ma allora, oggi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl che cosa esistono a fare?”
Conclude Tomaselli: “È giunta l’ora di licenziare definitivamente quei sindacati dal panorama italiano e ricominciare da capo per ricostruire il sindacato dei lavoratori. USB pertanto sostiene e appoggia fortemente l’Assemblea nazionale indetta il 26 maggio a Roma da RSU, delegati e rappresentanti di diverse organizzazioni, per ribadire il no alla controriforma ed alla cancellazione dei diritti, per organizzare un nuovo percorso di lotta”.
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