“Non lo Accettiamo” con queste parole, Federico Orlandini Leader di ASIA/USB Bologna, inizia il corteo itinerante che raccoglie una sessantina di attivisti del sindacato USB , di vari centri sociali cittadini, collettivi studenteschi e del NO DEBITO BOLOGNA che si sono dati appuntamento in Via Zanolini dove si è esposto uno striscione con la dicitura “Basta Cemento riutiliziamo le case sfitte” che un’ardito arrampicatore ha fissato alla ringhiera di uno stabile completamente vuoto, una vergogna per gli attivisti visto che migliaia di persone a Bologna chiedono una casa e sono in lista da una vita senza alcuna risposta, eper protestare contro la (s)vendita di patrimonio pubblico in favore di grandi gruppi immobiliari, a continue e massicce cementificazioni per costruire alloggi che escludono i redditi più bassi, a decine di migliaia di alloggi e stabili di proprietà sia privata che pubblica che rimangono vuoti e inutilizzati.
Per protestare contro un governo che ha trovato il modo di utilizzare questa imposta per colpire i redditi più bassi e chi la casa l’ha comprata per abitarci, perché sono esenti dal pagamento le fondazioni e le ONLUS legate alle banche, che in questa forma possiedono migliaia e migliaia di alloggi e di edifici.
Il presidio ha poi preso vita e si è trasformato in corteo, un corteo che si è diretto verso Via Alessandrini ,verso un’altra vergogna cittadina, una proprietà privata un tempo sede della TELECOM e che adesso è sfitta dopo che sono stati esodati i dipendenti .
Lo stabile è di proprietà di una fondazione bancaria indi per cui non è tenuta a pagare l’IMU perchè questo governo ha deciso che le fondazioni bancarie non sono a scopo di lucro, come se i cittadini che dopo una vita di lavoro per costruirsi una casa lucrassero sopra la propria abitazione.
Misteri della morale italiana che naturalmente usa i pesi della giustizia sempre a proprio favore.
Favore che da oggi incontra l’opposizione decisa di chi oggi sfila per un’altro tipo di giustizia.
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