Non passa giorno che non ci siano slittamenti a destra da parte di questo ex giovane prodiglio della sinistra. Passata la stagione delle primarie da usare come un blitz contro una leadership democratica anemica, ora è costretto a ingurgitare dosi crescenti di realismo governante. Q quindi anche Casini rientra nel novero delle alleanze possibili e necessarie. Cerca solo di differenziarsi nel “modo”.
Sentite un po’ come deve riassumere il suo pensiero l’Ansa.
«Non abbiamo mai posto obiezioni alla prospettiva di un allargamento della coalizione di centrosinistra o di un punto di compromesso con i cosiddetti moderati. Ma la prima cosa che è indispensabile fare è ricostruire il centrosinistra, altrimenti l’idea è che la sinistra si arrende al centro». A dirlo, in un’intervista all’Unità, il leader di Sel Nichi Vendola, secondo cui «finora è prevalente la dimensione dell’alleanzismo di palazzo». «Il campo dei progressisti è nebuloso, mentre quello dei moderati è ben visibile. Serve un discorso di chiarezzà, afferma Vendola. »Il centrosinistra esiste se nella sua agenda di governo si prospetta un avanzamento sul piano sociale e dei diritti civili. Mi pare invece che non sia neanche cominciata su questo l’interlocuzione. Con Buttiglione che, per esempio, preannuncia il fronte dei nemici delle unioni civili – chiede – quale sarà il compromesso possibile?«. Parlando delle primarie, »se sono il congresso del Pd tra Bersani e Renzi, sono curioso di attenderne l’esito«, dichiara Vendola. »Se l’opzione è tra un Pd socialdemocratico e un Pd liberista, sono interessato a un’alleanza con la prima ipotesi e mi sento alternativo alla seconda«. Nell’intervista Vendola critica il governo »tutto chiacchiere e distintivo«. »Pur con le lodevolissime eccezioni come Barca, l’esecutivo si sta avvitando su se stesso«, dice. La dimostrazione è la fiducia sul ddl lavoro »per sfregiare l’articolo 18«. I ministri, aggiunge, »stanno turbando la vita di milioni di persone. Passera è il ministro delle incompiute e la Fornero sta battendo tutti i record di gaffe, alle quali seguono scelte politiche che considero disastrose«.
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roberto faustini
Ma quale metà del guado… sta su una riva e non vuole bagnarsi i piedi. D’altronde basta leggere lo statuto di Sel. Da nessuna parte si trova scritto anticapitalismo, comunismo o altra parola che lasci pensare ad un progetto alternativo