Un comma del Decreto Sviluppo – per la precisione il settimo dell’articolo 24 bis – introdotto con un emendamento in commissione alla Camera prevede che chi si occupa di “attività di vendita diretta di beni e di servizi realizzata attraverso call center outbound”, vale a dire al telefono, può lavorare col contratto a progetto vita natural durante, dunque fine precarietà mai. In sostanza, governo e Parlamento hanno sancito per legge che chi lavora in un call center è una sorta di figlio di un dio minore e deve essere abbandonato alla necessità di chi lo assume – si fa per dire – di competere con le altre aziende del settore cercando profitto quasi esclusivamente nella compressione del costo del lavoro. Nel contratto telecomunicazioni significa che si passa da 20 euro l’ora a 8-9. Una differenza sostanziale.
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