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Almaviva chiude a Roma e mette in cassaintegrazione

Almaviva, una delle maggiori società di cal center ha deciso di chiudere la sede di Via Lamaro a Roma, che non è altro che il palazzo che ospitava la vecchia Atesia -adesso denominatasi Almaviva contact. Lo scorso martedì è stata comunicata la decisione di richiedere la cassa integrazione straordinaria per tutti i 632 dipendenti, adducendo come motivazione la crisi del settore.
I sindacati hanno indetto uno sciopero di 4 ore con presidio per martedì prossimo. In realtà le commesse a cui sono addetti gli operatori non sono affatto sparite, ma verranno trasferite nelle sedi di Rende, nel cosentino (la commessa Tim), a Milano (Eni) e a Catania (Mediaset). A Rende, in particolare, sono già pronte 250 nuove assunzioni, a costi più bassi rispetto agli operatori di Roma.
A Rende l’azienda usufruisce di sgravi, e inquadra gli operatori al secondo livello contro il terzo/quarto livello con cui è stata costretta ad inquadrarli nella Capitale. Il periodo di prova previsto è di 6 mesi invece di 3. E’ evidente che l’obiettivo è quello di liberarsi di operatori più costosi rispetto a quelli del Sud, e che non usufruiscono più di incentivi.

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