Radio Vaticana, attraverso il suo direttore padre Lombardi ha reso noto oggi che la Santa Sede ha deciso di avvalersi della collaborazione sistematica di un esperto internazionale nelle attivita’ della lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (Aml/Cft). Si tratta di Rene Bruelhart, 40 anni, un legale originario di Friburgo, in Svizzera,che e’ stato per 8 anni direttore della Financial Intelligence Unit (Fiu) del Liechtenstein, ed e’ un vero esperto nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. A marzo per la prima volta il Dipartimento di Stato americano aveva aggiunto il Vaticano in una lista di 67 Paesi potenzialmente suscettibili al riciclaggio del denaro. Nell’International narcotics control strategy, rapporto annuale sulla strategia per il controllo del narcotraffico, il governo americano aveva inserito la Santa Sede nella categoria dedicata ai Paesi con “giurisdizioni preoccupanti”, insieme all’Albania, alla Repubblica Ceca, all’Egitto, alla Corea del Sud, alla Malaysia, al Vietnam e allo Yemen. A luglio il Vaticano aveva ottenuto da Moneyval – la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio – un voto positivo in nove delle 16 raccomandazioni centrali del Gafi, Gruppo d’azione finanziaria contro il riciclaggio come si legge nel rapporto Moneyval pubblicato sul sito. Ma erano rimaste aperte questioni cruciali da risolvere, soprattutto sui controlli rispetto ai quali Moneyval aveva invitato la Santa Sede “a rafforzare il proprio regime di vigilanza”. I contrasti sulle norme antiriciclaggio erano stati le causa che aveva portato al defenestramento dallo Ior del banchiere Gotti Tedeschi. Un suo memoriale “a futura memoria” (in sostanza una assicurazione sulla vita) era finito nelle mani della magistratura italiana durante una perquisizione nella sua abitazione.
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