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Pavia: successo del corteo antifascista

Un partito, a livello nazionale, si allea con la destra, sostiene un governo autoritario, vota le misure di austerità che colpiscono la classe lavoratrice (fiscal compact, riforme del lavoro, aumento dell’età pensionabile, etc), reprime le lotte operaie, manganella, gasa e incarcera i manifestanti notav e così facendo crea un clima nel quale i fascisti possono liberamente sguazzare con la loro propaganda d’odio.Un partito, a livello locale, asseconda le peggiori speculazioni edilizie, butta in mezzo alla strada intere famiglie rom togliendole l’unico precario tetto che hanno sopra la testa, tace per anni davanti a decine di aggressioni fasciste, limitandosi a votare ordini del giorno contro una generica “violenza”.

Poi, improvvisamente, questo partito cambia i propri panni. A uno studente è stata tolta da un gruppo di naziskin una maglietta antifascista e allora il partito coglie opportunisticamente la possibilità di rifarsi una verginità politica in vista delle imminenti elezioni: indossare una maglietta antifascista non implica poi quel grande sforzo e ha un buon ritorno mediatico.

L’opportunismo però ha le gambe corte e viene smascherato: occorre manovrare ad un altro livello. Basta un flirt con la questura ed ecco che il corteo dei pericolosi antifascisti rossi viene vietato ed è possibile lanciare un più sobrio appuntamento in T-shirt, nonché creare un clima di terrore per scoraggiare la partecipazione al corteo organizzato da chi per anni si è opposto, nelle strade e nei quartieri allo squadrismo.
L’epilogo è semplice: la manovra è fallita. Un partecipato corteo ha cocciutamente sfidato e violato l’assurdo divieto (“causa movida”) della questura di percorrere il centro cittadino. C’è stata una risposta importante per la città. Gli antifascisti sono passati là dove, all’unisono, fascisti e polizia non volevano che transitassero. La lotta contro il fascismo continua, e non certo grazie alle sparute decine di militanti del PD travestiti da antifascisti.

La morale della favola? Trovatela voi, a noi basti dire che di fronte al fascismo non è possibile restare indifferenti, occorre effettuare delle scelte e parteggiare. Tra ciò che è giusto e ciò che è legale noi sappiamo da che parte stare. Tra l’unità tra ceti burocratici e l’unità delle masse in lotta contro lo sfruttamento noi sappiamo cosa scegliere. L’unica cosa che ci lascia indifferenti è l’Aventino del PD: se gli piace così tanto, che ci resti.

da movimentopavia

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