LA VENDITA DI ALLOGGI POPOLARI VUOTI E’ UNO SCHIAFFO AI SENZA-TETTO PRESENTI IN CITTA’
SIT-IN DI PROTESTA CONTRO LA VENDITA DI ALLOGGI SOCIALI
Diamo appuntamento per giovedì 6 dicembre 2012 – ore 12.00 – in viale Mazzoni 24, a due passi da Piazza del Popolo: in viale Mazzoni 24 è presente un alloggio sociale immoralmente vuoto da almeno un anno, alloggio posto in vendita dal Comune di Cesena.
Sit-in organizzato dal Comitato Difesa Sociale e dal Comitato Referendario “Cesena Bene Comune”.
Invitiamo i giornalisti e tutti i cittadini interessati ad essere presenti a questa forma di protesta per tentare di ribellarsi a politiche scellerate comunali che mettono al centro il profitto e non le politiche sociali nei confronti dei ceti più deboli.
Nel piccolo condominio di Viale Mazzoni 24, è presente un alloggio di proprietà comunale, da sempre destinato all’Edilizia Residenziale Pubblica: il Consiglio Comunale di Cesena – su proposta della Giunta Comunale del sindaco Lucchi – ha approvato la vendita di diversi alloggi popolari per “fare cassa”.
Il Consiglio Comunale di Cesena ha recentemente approvato un piano di vendita di immobili di proprietà pubblica:
Palazzina dei Vigili Urbani in via Cavour – immobile di grande valore storico-culturale della seconda metà dell’800, che viene ceduto alla società Valore Città per una eventuale vendita successiva;
Fabbricato in via Ex Tiro a Segno 239, ora “Centro per le Famiglie” e “Centro Interculturale Movimenti”, attività di mediazione culturale e corsi di italiano ai migranti nelle scuole: dove finiranno queste importanti realtà una volta venduto l’immobile di 600 mq a soli 200.000 euro?
La bellezza di 16 alloggi popolari di Edilizia Residenziale Pubblica, 5 inutilizzati da tempo, 11 in vendita agli attuali assegnatari-affittuari (in via Ruffio, via Casetti, via Nello Casali, via Castiglione, viale Mazzoni, via Barducci, via Bonci, via Collina, via Dante Alighieri, via Leopardi): stride fortemente la vendita di alloggi popolari e sociali (cinque di essi immoralmente vuoti e inutilizzati da tempo, gli altri 11 alloggi vedono il locatore interessato all’acquisto), avendo in città tante famiglie sfrattate e una lista d’attesa di oltre 500 famiglie richiedenti una casa popolare!
Area verde di proprietà comunale nel Quartiere Oltresavio che viene ceduta alla Parrocchia di San Paolo Apostolo per l’allargamento del proprio parcheggio; una scelta illogica e insensata: le poche aree verdi di quartiere non devono essere trasformate in parcheggio, ma devono essere tutelate e valorizzate come aree verdi di miglioramento della qualità della vita dei residenti (da questo caso specifico è sorto appositamente un Comitato Civico di Difesa delle Aree Verdi).
Contestiamo la vendita di immobili ed aree verdi per ragioni di cassa immediate, attraverso strumenti tipici delle “cartolarizzazioni” di tremontesca memoria, tanto osteggiate a livello nazionale dal centro-sinistra ed ora portate avanti da una Giunta P.D.-Italia dei Valori e SEL. Su queste forze politiche ricade la grave responsabilità di queste scelte sbagliate.
Perché questa necessità di vendere questi immobili ed aree verdi? La risposta sta nella necessità del Comune di Cesena di fare cassa, visti i tagli ai trasferimenti dello Stato a causa del “Patto di Stabilità” imposto dal pacchetto di leggi coordinate, sia nazionali che dei trattati/accordi eurozona, che impongono tagli alle spese anche agli Enti Locali. Gli amministratori locali ritengono di non dover mettere in discussione i piani imposti dai trattati europei; anzi, il PD e SEL nel corso delle primarie, hanno sottoposto ai cittadini il loro programma di adesione a queste leggi che strozzano la spesa sul sociale. Nello stesso tempo, la volontà del Comune di Cesena è quella di non mettere in discussione un impianto di bilancio che sacrifica e abbandona i servizi sociali, scolastici, alle famiglie, agli indigenti, il trasporto pubblico, mentre si favoriscono e si favoriranno sempre più opere pubbliche, grandi e piccole – spesso inutili – che reperiscono fondi fin dal livello europeo (dalla BEI) da riversare nelle tasche di società private appaltatrici. In queste scelte vi è il concorso dei poteri finanziari, assicurativi, delle multinazionali private e del “potere del cemento”.
La situazione degli alloggi sociali a Cesena si fa intanto drammatica. Ad oggi, 500 famiglie sono in attesa di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica; i progetti comunali di “social housing” si rivolgono a fasce di reddito medio-alte in grado di acquistare l’alloggio; vi sono state 130 richieste di sfratti, di cui oltre 70 già eseguite e più di 50 in procinto di esserlo. I dati ufficiali, che non possono rappresentare anche la realtà sommersa esistente, contano almeno 10 persone senza famiglia che dormono all’aperto, nel freddo invernale, mentre neanche la Caritas riesce a farvi più fronte e mentre Cesena continua a non essere dotata di un dormitorio permanente a disposizione di chi, a causa della “crisi” imposta dall’austerità del governo Monti e dei suoi complici, stenta a sopravvivere.
COMITATO REFERENDARIO “CESENA BENE COMUNE” – Piero Guiducci, Davide Fagioli, Davide Fabbri, Chiara Bocchini, Eligio Gazzoni
COMITATO DIFESA SOCIALE – Sara Biscioni, Paola Ghini, Leonardo Casetti
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa