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Lega e Berlusconi di nuovo sposi

L’ultima puntata della telenovela del vecchio centrodestra recita: “ancora tutti insieme”. Nella notte è stato firmato l’accordo tra Berlusconi e la Lega, per mano di Maroni. Un bel problema per chi aveva conquistato la segreteria del Carroccio sull’onda dello “scandalo Trota” e con la parola d’ordine “mai più con Silvio”.

Lo scambio è esplicito, come ai bei tempi: Maroni sarà il candidato presidente alla regione Lombardia, e Berlusconi “capo della coalizione”, formula che dovrebbe risultare meno indigesta del “Berlusconi premier”. Anche l’obiettivo è dichiarato: riuscire a mantenere la Lombardia per evitare che al Senato – dove si viene eletti con un’altra legge elettorale – si possa realizzare una maggioranza qualsiasi ed esercitare così un potere di ricatto.

Quasi da barzelletta le dichiarazioni successive su “Alfano Premier, io ministro dell’economia”, con cui l’”utente finale” di Ruby ha provato a mischiare un po’ le carte ad uso della base leghista da cui eruttano malumori per questo (vergognoso) cambio di linea.

Ipotesi peraltro smentita dalui stesso cinque minuti dopo: “Al prossimo comitato di presidenza sarà deciso il simbolo che sarà quello del Pdl con sotto la scritta ‘Berlusconi presidente’, ovvero io sarò il leader del partito e sarò io, in caso di vittoria, a indicare il candidato premier che sarà scelto dal presidente della Repubblica”. I giocatori di tre carte sono un po’ più professionali…

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