Menu

La crisi? “Per ora può solo peggiorare” , dicono in Italia

Se si vuol capire perché il messaggio che arriva dai candidati premier che condividono il sostegno all'”agenda Monti” deve essere tranquillizzante, basta guardare come i sndaggi non elettorali restituiscono il malessere della popolazione.

“Emergenza lavoro, tasse, difficoltà ad arrivare a fine mese. Le montagne da scalare, in una crisi che sembra ormai senza uscita, sono ancora molte per gli italiani, che per il 2013 vedono sempre più nero. Per la netta maggioranza, l’anno appena iniziato non porterà ad alcuna evoluzione positiva della crisi. Anzi, quasi 9 italiani su 10 pensano di dover assistere nei prossimi dodici mesi ad un ulteriore peggioramento della situazione economica e sociale del Paese.
Il quadro di totale sfiducia emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo cui solo il 16% degli intervistati – la metà dello scorso anno – vede in arrivo un miglioramento per l’economia del Paese, mentre il restante 84% pensa che il 2013 porterà ad un aggravamento delle prospettive generali.
Se per l’Italia ci si aspetta un ulteriore inasprimento della crisi, le prospettive per la propria famiglia e la situazione personale non sono meno negative. L’86% degli italiani interpellati nell’indagine non crede in un miglioramento. Il 52% ritiene che la situazione rimarrà la stessa, in aumento del 5% sullo scorso anno.
Calano gli ottimisti, che passano dal 17 al 14%, così come i pessimisti, che scendono al 34% dal 36% dello scorso anno. La lista di priorità indicate per il prossimo governo inizia quindi dall’emergenza lavoro, seguita dall’esigenza, sentitissima, di abbassare le tasse e di ridurre i costi della politica.
L’accento posto sulla questione occupazione, spiega Confesercenti, nasce dalla crescente difficoltà degli italiani ad arrivare alla fine del mese con i loro guadagni. Nel 2012 il 41% degli interpellati dichiara di non riuscirci, nè con il proprio reddito nè con quello familiare. Del resto, calcolano Adusbef e Federconsumatori, il governo Monti ha stangato le famiglie presentando un conto di 8.336 euro nel biennio 2012-2013: 2.200 euro di aumenti di prezzi e tariffe, 4.636 euro di «costi occulti» derivanti dall’aumento del debito pubblico e 1.500 euro di ulteriori rincari previsti per il 2013. «Addossare in un biennio 8.336 euro sulle spalle di ogni famiglia, – attaccano le associazioni dei consumatori – oltre ad uccidere la ripresa dell’economia, uccide qualsiasi speranza sul futuro».
Anche secondo il Codacons, i risultati dell’indagine condotta da Confesercenti sono allarmanti e fanno prevedere un anno orribile per l’economia italiana. «Con questi presupposti, nel 2013 si verificherà una ulteriore riduzione dei consumi, che farà segnare un nuovo record negativo per il nostro paese».

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *