Si terrà nell’aula bunker del carcere dele Vallette il processo contro gli attivisti del movimento No Tav. Venerdi 1 febbraio prossimo, come stabilito nell’ultima udienza del 21 gennaio scorso, la corte ha convocato tutti gli imputati nell’aula che ha visto celebrare i processi blindati negli anni di piombo.
Si tratta di una decisione molto grave dal chiaro contenuto intimidatorio messa in piedi dalla procura di Torino e dal tribunale stesso. E’ palese anche la volontà, celata sotto questioni tecniche, di criminalizzare agli occhi dell’opinione pubblica il Movimento No Tav, accostandolo ad altri processi tenuti nell’aula bunker vent’anni fa, processi alla lotta lotta armata e alla mafia.
Occorre sapere che l’aula bunker delle Vallette è stata chiusa 20 anni fa ed era stata riaperta proprio in occasione del processo No Tav contro i sindaci per dei fatti riguardanti il 2005 ( e per i quali vennero assolti).
Sono evidenti gli incubi di una procura che vive ancora di rancore e forse di nostalgia del passato. I No Tav potranno essere processati laddove i nemici del procuratore capo di Torino sono stati processati negli anni addietro, in un tribunale dal carattere speciale, almeno per il luogo, all’interno di una struttura carceraria difficile da raggiungere e invisibile agli occhi della città.
Comunque gli attivisti No Tav e i sostenitori di questa straordinaria resistenza popolare saranno presenti sia in aula che con un presidio davanti all’aula bunker.
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