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Napoli. Niente soldi per il gasolio, bus fermi

Autobus fermi stamani a Napoli per mancanza di gasolio: la quasi totalità degli autobus dell’Anm-Azienda Napoletana Mobilità, sono rimasti nei depositi perchè la società non è più in grado di garantire l’acquisto di carburante. A Napoli il trasporto su gomma è paralizzato ma stavolta non a causa di uno sciopero dei lavoratori dei trasporti ma di quello che viene eufemisticamente definito un “disservizio” ossia assenza di gasolio nei serbatoi degli autobus dell’Anm, azienda partecipata del comune di Napoli che fornisce il trasporto pubblico. Da ieri pomeriggio si è scatenato un effetto domino culminato nella giornata di oggi con appena 30 autobus sui 600 del normale servizio. Il problema nasce dalle aziende fornitrici di carburante della Anm che hanno bloccato le forniture per il mancato arrivo dei pagamenti per i rifornimenti passati e hanno chiuso i rubinetti dei distributori in segno di protesta. Alcuni autobus – dice la società – sono usciti per effettuare alcune corse, ma stanno rientrando nei depositi per esaurimento del gasolio nei serbatoi.
Il blocco praticamente totale dei servizi è spiegato dalla società che precisa come «dei 600 autobus che circolavano fino a pochi anni fa (2009) oggi ne circolano meno di 350 perchè – sottolinea – tra tagli governativi e regionali, i contributi che ANM riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazioni, comprare il gasolio etc, si sono ridotti del 40%». Con questi tagli – scrive Anm sul proprio sito – è «ovvio che non è più possibile fare le cose che si facevano prima» per cui l’Azienda non è nella condizione di «assicurare più mezzi, manutenerli etc. Non è questione di volontà o capacità – sottolinea – è questione di possibilità». I sindacati hanno chiesto un colloquio con i vertici dell’Anm e con il Comune di Napoli per ottenere delle risposte. Il vicesindaco Tommaso Sodano ha comunicato che «Stiamo facendo il possibile per evitare che i mezzi si fermino. I fornitori avranno ciò che gli spetta, avendo approvato il piano di riequilibrio finanziario, il trasferimento del fondo di febbraio è certo. E dunque se hanno pazientato in un momento di grande incertezza ora che c’è la sicurezza dei pagamenti, avendo approvato il piano, si tratta di attendere ancora qualche giorno dal momento che presto verrà trasferito il fondo di febbraio. In questo quadro non è giusto che a pagare sia l’utenza».

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