Ha iniziato uno sciopero della fame già da 10 giorni Alessandro Crescenzi, disabile di 56 anni non nuovo a proteste di questo genere, nato a Frosinone, tetraplegico e portatore di handicap al 100% a causa, spiega, di una errata somministrazione di un farmaco quando aveva solo 11 mesi.
Crescenzi, che ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sostiene di ”essere costretto ad iniziare lo sciopero della fame dopo essersi visto calpestare la propria dignità e i diritti umani”. Chiede quindi l’aumento della pensione, ”che ora ammonta a 270 euro”, per i non deambulanti gravi, costretti a vivere in sedia a rotelle e allettati, la riqualificazione e l’ammodernamento delle barriere architettoniche, mezzi di trasporto più adeguati alle categorie in difficoltà, il diritto a maggiore assistenza negli aeroporti per chi deve viaggiare in aereo. ”Mi rivolgo a Lei presidente – scrive il disabile – che ha ricoperto, negli anni Novanta, le cariche di consigliere provinciale e assessore all’ambiente e alla sanità – quale massimo rappresentante e garante dei diritti fondamentali di ogni cittadino. Le chiedo un aiuto non caritatevole, ma il supporto garantito dalla nostra Costituzione, un supporto fatto di servizi sanitari efficienti e di sussidi di natura strumentale che possano migliorare le mie precarie condizioni di vita”.
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