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Trasparenza carogna. L’addetto stampa grillino a prezzi da fame

La trasparenza è una virtù. Ma se cerchi di fottere il prossimo si ritorce contro di te. La vicenda del neodeputato grillino che cerca schiavetti da pagare due spiccioli – con la motivazione finto-virtuosa che bisogna “risparmaiare denaro pubblico” – segnala molte cose.
La principale è il tipo di considerazione in cui questo neodeputato tiene il lavoro altrui (2,85 euro l’ora non li dovrebbe accettare nessuno, se si ha un pizzico di dignità e non si pensa che “stare vicino a un parlamentare” possa portare benefici reddituali di altra natura). Del resto Riccardo Fraccaro, nella sua brevissima carriera parlamentare, si è già fatto notare per il suo desiderio di “poter retribuire il compagno di mia sorella”, dando un tocco di innovazione al tradizionale familismo clientelare italiano.
La seconda riguarda invece i giornalisti professionisti, che si idignano solo quando certe offerte indecenti sono fatte per la loro professione (un addetto stampa è pur sempre un giornalista, a volta molto bravo), mentre tacciono – o peggio ancora scrivono a favore del supersfruttamento a paga quasi zero – sulla situazione salariale dei precari di tutte le altre categorie.
Corporativi si diventa, sfruttatori si nasce.
Qui sotto il pezzo “indignato” del Corriere della Sera, strenuo sostenitore di tutte le riforme del mercato del lavoro in nome della “competitività”.

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un video su youtube riccardo fraccaro ricerca 3 collaboratori
http://video.corriere.it/cerco-addetto-stampa-600-euro-scivolone-deputato-5-stelle/0047025e-9d4a-11e2-a96c-45d048d6d7eb

Cercasi addetto stampa, a 2,5 euro all’ora
Lo scivolone del deputato 5 Stelle

L’Ordine dei giornalisti reagisce: «Non vogliono solo servi, ma anche schiavi sottopagati»

In un video postato su Youtube il desiderio di «rendicontare» all’universo-web quanto sta facendo. Quanto guadagna. A quanto rinuncia, soprattutto a quell’indennità di mandato (tremila euro) restituita «ai cittadini, allo Stato, alle piccole imprese». Poi, Riccardo Fraccaro, deputato trentino appena eletto alla Camera tra le fila del Movimento 5 Stelle, annuncia di essere alla ricerca di una serie di collaboratori, tra i quali un addetto stampa che lo aiuti nel rapporto con il territorio locale (quello trentino) e un altro che lo aiuti nella gestione del sito Internet. Infine di un terzo che lo supporti nell’attività prettamente istituzionale, dato il suo incarico nell’ufficio di presidenza di Montecitorio. LA FRASE – E qui, nella ricerca di collaboratori, incorre in uno scivolone (involontario) offrendo compensi irrisori: «Io lavoro 14 ore al giorno, tutta la settimana, e rinuncio allo stipendio aggiuntivo – dice – Sto facendo dei colloqui per dei collaboratori che mi aiutino nel rapporti con la stampa. Così 600 euro a uno, 600 euro a un altro….». Queste cifre provocano la levata di scudi del presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Trento, Fabrizio Franchi, che a Corriere.it replica: «Non vorrei che sia l’ennesima conferma di una corsa al ribasso dei salari per i professionisti del settore. Lavorare a 2,5 euro l’ora, per 14 ore giornaliere sette giorni su sette mi sembra troppo. Soprattutto per un movimento che in campagna elettorale ha rilanciato il reddito minimo di cittadinanza per consentire a tutti di avere un compenso per sopravvivere».

«DORMO POCO» – Fraccaro nel video in realtà fornisce un quadro quasi compassionevole: dorme poco, legge studia e lavora molto, anche la domenica. Per ora quando è a Roma dorme dalla sorella e si fa aiutare dal fidanzato di lei, un avvocato, «che per il momento lavora gratis». Insomma sacrifici per lui, e per tutti. Compresi i suoi (eventuali) collaboratori. Ma ciò non toglie l’ironia di Franchi: «Non vogliono solo servi, ma anche schiavi sottopagati».

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