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Roma: trovata una microspia nella casa di alcuni attivisti

Denuncia in un comunicato la sezione romana dei Carc:

“Alcuni giorni fa nell’abitazione di alcuni compagni romani del P-CARC è stata rinvenuta una microspia, di quelle che si usano per le intercettazioni ambientali (basta digitare microspia su google per poterle riconoscere). Scivolata via dal posto in cui era stata piazzata (infilata nei piedi del letto, ndr) è apparsa “a bella vista” agli occhi dei compagni. 
Non è la prima volta che ci troviamo a “ipotizzare” la presenza silenziosa degli sbirri nelle nostre case: “fantomatici ladri” che rubano un vecchio pc ma lasciano i soldi, oppure serrature manomesse, oggetti spostati e fili tagliati. Oggi, in seguito al ritrovamento della microspia, non abbiamo più dubbi sul fatto che non siamo gli unici a frequentare le nostre abitazioni e le nostre sedi. Ma non per questo faremo un passo indietro!  Del resto, niente di nuovo sotto al sole! Sappiamo bene che questo è uno dei modi con cui le forze dell’ordine assolvono al loro compito repressivo e intimidatorio: ce li ritroviamo alle assemblee, infiltrati nelle manifestazioni, a spiarci, osservarci, riprenderci e fotografarci! Spiano le nostre vite, nel pubblico e nel privato, ascoltano le nostre conversazioni, entrano nelle nostre case (e a volte lasciando appositamente tracce del loro passaggio) a sottolineare che siamo sotto controllo e che in definitiva, possono fare quello che vogliono. Pensano forse, che siamo fatti della stessa loro vile pasta e che a forza di bastonate, intimidazioni e repressione piegheremo la testa ai (loro) padroni di turno! (…)”

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