Con il corteo del 4 luglio abbiamo attraversato le strade di Aversa al fianco degli operai dell’Indesit, che rivendicavano la loro opposizione alla delocalizzazione dell’azienda tra Polonia e Turchia.
Difattila politica padronale ha già condotto alla cassintregazione più di cinquecento operai ed è per questo motivo che in più di mille tra operai, studenti e cittadini sono scesi in piazza, dimostrando il loro dissenso.
Come Comitato di Sostegno ai Lavoratori abbiamo preso parte alla manifestazione proponendo un’ottica difforme da quella partitico-istituzionale, il cui fine era la mera passerella propagandistica, così come da quella concertativa dei sindacati confederali.
La giornata è stata caratterizzata dalla partecipazione attiva degl ioperai che si sono mobilitati in difesa del proprio posto di lavoro.
Il corteo è terminato in piazza Municipio, dove la piazza si è riempita dello straordinario fervore dei manifestanti, che purtroppo si è dovuto placare per lasciare spazio ai retorici interventi diistituzioni e sindacalisti.
All’evento hanno preso parte anche alcuni cassintegrati e operai appartenenti ad altre fabbriche campane dimostrando la loro vicinanza alla causa dell’Indesit.
Avvertendo la solita retorica, che fino a oggi ha condotto solo alla perdita dei posti di lavoro e allo sfruttamento degli operai, i cassintegrati della FIAT di Pomigliano avrebbero voluto esprimere la loro solidarietà alla causa della fabbrica teverolese.
La risposta dal palco, gestito dalle istituzioni che dovrebbero tutelare i lavoratori, è stata di violenta opposizione: i lavoratori, sostenuti dal Comitato, sono stati scaraventati giù dal palco!
Gli operai dell’Indesit, superando l’iniziale fraintendimento, comprendendo che la rabbia che muoveva questi lavoratori, fosse il frutto di anni di sfruttamento e della agonia alla quale sono condannati con la cassintegrazione, hanno preteso che fosse lasciata loro la possibilità di parlare alla piazza.
Nonostante il tentativo di boicottare il contributo del cassintegrato FIAT prolungando i restanti interventi, grazie al supporto di alcuni lavoratori Indesit, di studenti e del Comitato di Sostegno ai Lavoratori, si è riusciti a dare voce al dissenso.
Ma non appena il microfono è passato nelle mani di un operaio, il palco si è svuotato da quelle stesse istituzioni, che fino a poco prima si millantavano come unici portavoce della vertenza operaia, dissentendo e allontanandosi, così da ricondurre gli operai in fabbrica per il turno successivo.
Ma nonostante l’abbandono del palco da parte di rappresentati sindacali e istituzionali, molti operai sono rimasti ad ascoltare le parole dell’operaio.
I lcassintegrato FIAT ha sottolineato che quelle belle frasi dette poco prima da quel palco erano le stesse usate per ingannare gli operai di Pomigliano pochi anni fa portandoli all’odierna condizione di devastazione.
Dall’esperienza di chi ha vissuto e vive questi stessi tragici eventi si può trarre solo la volontà di non ripercorrere la stessa strada: è necessario abbandonare l’illusione di qualsiasi miglioramento senza la partecipazione attiva degli operai.
Il Comitato di Sostegno ai Lavoratori promuove l’unione di tutti gli operai con studenti e disoccupati, come unica soluzione ai licenziamenti, alla ristrutturazione e alla chiusura delle fabbriche. Sarà solo così che riusciremo a impedire la fuga dall’Italia di tutti i Marchionne e i Merloni che mirano solo al proprio interesse senza scrupolo alcuno verso le vite degli operai.
L’impegno del Comitato non si fermerà al volantinaggio fatto negli scorsi giorni nonché alla partecipazione alla manifestazione, ma proseguirà nel suo percorso ponendosi sempre al fianco degli operai dell’Indesit per impedirne la chiusura e la fuga dei Merloni.
Comitato di Sostegno ai lavoratori
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