Ai margini della manifestazione di Fabriano dell’Indesit del 12 luglio è accaduto un fatto che dovrebbe far ben riflettere sul controllo che avviene nei sindacati di regime e nel tentativo questurino (digos e polizia interna sindacale) di tenere ben distanti e separati i settori operai e di classe in lotta o difficoltà.
Alla partenza dei pulman da Teverola a due militanti di Rifondazione Comunista (minoranza Falce e Martello, sostenitori a oltranza della Fiom) è stato impedito di salire sugli stessi con gli operai. Al di là della mancanza stessa dei mezzi (son rimasti a terra 150 operai con qualche delegato) la gravità è venuta dal fatto che i responsabili addetti al controllo si sono giustificati adducendo di aver ricevuto ordini dal nazionale.
In più dopo esser stati allontanati sono stati accompagnati all’identificazione della squadra Digos presente alla partenza. Il lavoro combinato delle due polizie in questo ultimo mese è molto stretto. Delegati della CGIL indicano “gli estranei alle mobilitazioni” ai poliziotti ma vengono continuamente rimbeccati dagli operai che, seppur diffidenti e disabituati alla solidarietà, hanno accettato di buon grado la presenza di precari, studenti e militanti organizzati nel Comitato di Sostegno che sono presenti ai picchetti e ai cortei.
Il crescendo del livello di lotta operaia aiuta la vicinanza e la divaricazione con settori “nazionalisti”che stanno ancora sperando nel paternalismo dei Merloni e nelle promesse dei politici (che in effetti li hanno fatti assumere negli anni 90 su pressioni clientelari) e anche la critica dei militanti ha una importante funzione di collegamento con l’esterno e il territorio perchè negli anni il lavorio della tripilice è stato quella di gestire 10 vertenze operai di licenziamenti e ristrutturazioni facendole consumare nell’isolamento e una divisa dall’altra.
L’accaduto di cui scrivevamo prima assume ulteriore gravità se viene legato alla pulizia interna che la CGIL sta effettuando a livello nazionale espellendo critici ma soprattutto comunisti. Il patto della socialista Camusso (D’Aragona con Mussolini docet) con i sostenitori della Troika ha sicuramente anche questo risvolto. L’espulsione a Napoli della compagna Maria Elena Muffato è una sua indecente realizzazione!!
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