Questa notte 500 No Tav hanno deciso di presidiare ancora una volta il cantiere di Chiomonte rilanciando la lotta contro un’opera che, nonostante la ferma contrarietà degli abitanti della Val di Susa e di tutti gli attivisti che accorrono in loro solidarietà, continua ad essere un progetto sostenuto dalle forze politiche del governissimo delle larghe intese Letta-Alfano. Le dichiarazioni del Ministro Lupi confermano, infatti, la volontà di proseguire i lavori continuando con la becera retorica strumentale di un governo neo-liberista che utilizza il tema della crisi economica per sostenere lo scempio ambientale del TAV. Camminando lungo i sentieri della Valle, ancora una volta, abbiamo dimostrato che insieme facciamo paura, che riappropriarsi della nostra terra, del nostro presente e del nostro futuro non ha nessun tipo di mediazione possibile.
Di fronte alle innumerevoli cariche prese e di fronte alle pericolose ed infami nubi di CS che hanno invaso ieri la Valle (ed i nostri polmoni) ci siamo riappropiati di un territorio che vogliono militarizzato restituendoci di quel bagliore di dignità e determinazione che vorremmo vivo in tutte le lotte.
La risposta dello Stato alla rabbia e alla determinazione di chi non accetta i soprusi, la devastazione, il saccheggio delle nostre vite e della nostra terra è stata ancora una volta solo quella degli arresti e della violenza. Nove persone sono state fermate e picchiate brutalmente dalle frustrate truppe stanziate nel cantiere dell’alta velocità; due di questi sono compagni del Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa di Roma, saliti in Val Susa per sostenere una lotta che, come quella per il diritto all’abitare, pratica l’autorganizzazione in un percorso di riappropriazione che combatte le politiche di austerity e afferma con forza la necessità di un cambiamento radicale del nostro presente. Ribadiamo la nostra complicità e solidarietà a Piero e Matthias e a tutti i compagni e le compagne fermati il 19 luglio. Niente e nessuno riuscirà a distruggere la nostra dignità e fermare la nostra rabbia verso un autunno di lotte, ancora più forti..
CON CARLO NEL CUORE!
Compagni e compagne di Roma dal presidio di Venaus
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