“Ci sono i numeri per un governo di scopo con Sel e dissidenti di M5S per cambiare la legge elettorale e affrontare le emergenze economiche”. E’ quanto ha affermato oggi la senatrice Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto e dei senatori di Sel in una intervista radiofonica. “Nessuno può immaginarsi che i voti di Sel e di una parte del M5S possano andare domani a sommarsi ad un governo di larghe intese azzoppato”. Dunque un “governo di scopo” sarebbe già dentro le corde di Sel. E’ evidente che sarebbe un governo che, oltre la nuova legge elettorale, dovrebbe anche far ingoiare il Documento di stabilità economica e finanziaria passato sotto le mani dei tecnocrati dell’Unione Europea ancora prima di essere visionato e discusso dal Parlamento. Ma la prosecuzione dell’esecutivo Letta, anche nelle vesti di un governo di scopo, ha bisogno di numeri di cui – a seguito del ritiro del PdL – al momento non dispone
Nelle file del Movimento Cinque Stelle, si fa la conta cercando di capire quanti siano i senatori che potrebbero fare una scelta diversa da quella indicata da Grillo e dalla maggioranza del movimento, che invece puntano al ritorno alle urne. Si dice cinque, forse quindici. Ciò che è certo è che nelle ultime ore il dissidente numero uno il senatore Luis Alberto Orellana ha fatto capire chiaramente quale sia la sua posizione. In un’intervista al giornale Europa anche lui ha dichiarato “Siamo pronti a sostenere un governo di scopo”. Ma anche in questo caso i senatori potrebbero non bastare al governo Letta per avere i numeri e andare avanti. Qualcosa potrebbe arrivare dal centro-destra. Ma quanti sono i parlamentari pidiellini dissidenti? “Massimo una decina”, rivela ad Affari Italiani una fonte del Centrodestra. Un numero non sufficiente per ottenere la maggioranza. Infatti, comprendendo pure i voti di Sel, a Letta servono almeno 15 senatori in più e anche se 4 o 5 potrebbero arrivare dai dissidenti del M5S, non basterebbero comunque, neanche per “un governo di scopo”. Congetture e ipotesi stanno comunque a zero. I numeri reali si vedranno mercoledi in aula al Senato.
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