I migranti non intendono solo carne da macello. Circa 200 migranti, originari di Gambia, Mali e Somalia, hanno bloccato ieri per alcune ore la circolazione sulla statale 417, la Catania-Gela, all’altezza del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo. Il traffico in entrambe le direzioni è stato fermato dai manifestanti in protesta per le eccessive lungaggini negli esami delle richieste di asilo. I migranti hanno messo sassi in mezzo alla strada e alcuni si sono sdraiati sull’asfalto. Subito sono intervenute le forze dell’ordine e una ventina di poliziotti hanno sorvegliato i migranti con il supporto di altrettanti finanzieri dislocati dall’altro lato del blocco. La protesta è terminata quando gli agenti hanno effettuato delle cariche disperdendo i manifestanti, che si sono divisi tra l’interno del centro e le campagne limitrofe.
«È una protesta fisiologica», spiega Alfonso Distefano, membro della rete antirazzista catanese che segue anche la situazione all’interno del Cara. «A monte ci sono le lungaggini nel lavoro delle commissioni che hanno dimezzato il lavoro a fronte del numero di migranti, che è raddoppiato». A dare vita alla protesta di oggi sono stati soprattutto gli immigrati provenienti dall’Africa subsahariana, «esasperati dalle condizioni di vita del centro», continua Distefano. I richiedenti asilo adesso si sono riuniti nel campo sportivo del Cara, mentre i dipendenti sono stati fatti uscire dalla struttura. Il traffico, secondo le informazioni fornite dalla polizia stradale, è ancora bloccato e le auto sono dirottate nelle strade adiacenti. Quella odierna è solo l’ultima di una lunga serie di manifestazioni che hanno visto protagonista il centro di Mineo. Una situazione, con la nuova ondata di sbarchi che si succedono quotidianamente, destinata solo a peggiorare.
(fonte Ctzen)
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