Nella giornata di martedì 15 ottobre nazi-fascisti in assetto da guerra hanno aggredito un presidio antifascista. Il grave episodio è avvenuto ad Albano Laziale ove l’intero paese, con in testa il Sindaco in fascia tricolore, era in piazza per impedire lo svolgimento della funzione funebre del boia nazista, capitano delle SS autore dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e della deportazione di migliaia di ebrei,Erich Priebke. Il pacifico presidio antifascista si era spontaneamente formato al fine di non consentire lo sfregio ad un luogo simbolo della Resistenza. Il paese era completamente militarizzato dalle forze di polizia, ciononostante decine di nazifascisti a volto coperto armati di caschi, catene e spranghe hanno potuto agire indisturbati colpendo con inaudita violenza.Questo fatto costituisce la punta di un iceberg di una serie di avvenimenti violenti condotti da appartenenti ad organizzazioni dichiaratamente fasciste, naziste e razziste. Il fenomeno è in preoccupante crescita, ma a preoccupare maggiormente è l’atteggiamento delle Istituzioni che si rifiutano di considerare queste organizzazioni fuorilegge anche se in palese violazione delle discriminanti antifasciste poste dalla Costituzione e dalle leggi che ne derivano. Un lassismo istituzionale che traduce il fenomeno in un banale scontro tra opposte fazioni quasi si stia parlando di opposte tifoserie. Il caso Grecia dimostra che la sottovalutazione dei fenomeni fascisti annoverandoli a semplici manifestazioni folcloristiche porta all’insediamento di organizzazioni paramilitari sin dentro il Parlamento come è avvenuto per Alba Dorata. L’atteggiamento istituzionale lascia aperte interpretazioni che vanno oltre la semplice indifferenza sconfinando nella teoria di disegni organici atti ad utilizzare la manovalanza in camicia nera per reprimere le lotte sociali. Non è infatti un caso che tutto ciò avvenga alla vigilia di un appuntamento di lotta sociale importantissimo come quello previsto per il prossimo 19 ottobre.Gli stessi partiti politici, sindacati, associazioni e movimenti di ispirazione antifascista troppo spesso sono zitti e fermi difronte al fenomeno nazifascista trattandolo con superficialità e distacco. Anche Brescia purtroppo non è estranea a tutto ciò. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate provocazioni ed azioni violente ai danni di sedi o militanti antifascisti.
E’ urgente una presa di coscienza collettiva che porti allo scioglimento di tutte le organizzazioni fasciste e alla chiusura delle loro sedi presenti sul territorio in ottemperanza della XII disposizione della Costituzione.
Inoltre vogliamo denunciare come anche i neofascisti bresciani abbiano “reso omaggio” al torturatore nazista Priebke attraverso i propri profili personali visibili sui social network. Uno su tutti quello del coordinatore per il nord Italia del partito Forza Nuova Luca Castellini, già responsabile bresciano di questa organizzazione fascista. Qui sotto e in allegato il post pubblicato proprio l’11 ottobre scorso sul suo profilo facebook.
Rete Antifascista Brescia
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