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Roma: contestati alla Sapienza il rettore Frati e l’ENI

Oggi, Mercoledì 23 Ottobre, abbiamo contestato il convegno di Cooperazione Internazionale “Creare lo Sviluppo” a cui erano presenti numerosi professori della Sapienza, il rettore Frati, e aziende private come l’ENI.

Questo convegno rappresenta l’ennesima vetrina per mettere in mostra le possibilità di sviluppo legate ad aziende dipinte come innovative e come fiore all’occhiello del made in italy (come Eataly). A nostro parere non esiste un volto pulito per chi regala contratti precari e sfruttamento, mirando ai profitti e ad uno “sviluppo” accessibile a pochi.

D’altra parte La Sapienza è un esempio calzante di azienda, che per fare cassa ha sanzionato più di mille studenti per errori nel pagamento delle tasse. Per un banale errore meccanico, o addiritura per inefficienza del CAF, non è stato inserito correttamente l’ISEE sull’ “infallibile” sistema di Infostud.

In questo modo gli studenti si sono ritrovati in una fascia di reddito inferiore: per un pagamento mancato di 40 euro abbiamo subito multe di 2.300 euro, minacciando blocco della carriera universitaria, denunce e recupero crediti coatto.

Abbiamo tentato di capire cosa intende fare il rettore nei confronti di queste multe infami, ma ci siamo trovati per l’ennesima volta la porta sbattuta in faccia da chi come Frati gestice la Sapienza come un feudo dove piazzare familiari e amici.

Sappiamo che l’unica soluzione potremo trovarla dalla lotta, quindi continueremo ad assediare il rettorato e chi pensa di poter azzitire la voce di chi ha subito un attacco alla propria dignità e al diritto allo studio.

Studenti e studentesse sanzionati dalla Sapienza

Sapienza Clandestina

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