Pessime notizie per un governo che prometteva la “crescita è vicina” e intanto dava spago agli inciuci più immondi per favorire le clientele bipartisan, anche in una “finanziaria” fatta di tagli alla spesa e tasse.
La Ue ha infatti bocciato senza appello una delle idee più “progressive” annunciate dall’esecutivo. Niente flessibilità sugli investimenti, il cosiddetto ‘bonus Ue’ che aveva chiesto l’Italia, perché il debito italiano è troppo alto: “L’Italia non ha accesso alla clausola per gli investimenti perché il debito non si è evoluto in modo favorevole”: lo ha deciso la Commissione Ue dopo aver analizzato la Legge di Stabilità. Chissà dove Letta aveva avuto invece la notizia che aveva sparato con un tweet (vedi la foto in alto).
La bozza di Legge di Stabilità analizzata da Bruxelles mette l’Italia a rischio di “non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilità”: questa l’opinione della Commissione che mette l’Italia nel gruppo dei Paesi a più alto rischio di sforamento dei parametri.
Naturalmente il governo si è affrettato a negare l’evidenza. ”Nessuna bocciatura: i rischi segnalati dalla Commissione già considerati nell’azione del Governo”. E’ quanto afferma il ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota, dopo le osservazioni Ue sulla Legge di Stabilità precisando che sono ”già in campo misure per contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014”.
Un dettaglio importante. La Commissione europea “conta molto” sugli impegni presi dal Governo italiano in particolare “sulla spending review portata avanti da Carlo Cottarelli”. Lo ha detto il vicepresidente Olli Rehn parlando della situazione italiana. “E’ importante che la spending review in Italia dia risultati già nel 2014 perché porterà ad una riduzione del debito e quindi a rispettare le regole Ue che porteranno a beneficiare della clausola per investimenti”: ha detto sottolineato Rehn. “L’Italia deve fare sufficienti progressi verso l’obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio, ndr), riducendo il debito l’anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del pil”.
Se qualcuno dubitava del fatto che Cottarelli, ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale, fosse stato nominato “commissario alla spending review” su incarico della Troika (Ue-Fmi-Bce), ora è servito….
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa