“Un grande evento nazionale, a Bergamo, per presentare ACAD: Associazione Contro gli Abusi in Divisa-Onlus, una realtà nata dall’iniziativa di un gruppo di attivisti per supportare chi ha subìto abusi da parte delle forze dell’ordine.
L’appuntamento è per venerdì 17 gennaio, alle 20,30 all’Auditorium di piazza della Libertà: durante la serata sarà presentato ufficialmente anche il nuovo Numero verde nazionale anti-abuso 800.588605, una delle iniziative di ACAD, che, in tutta Italia, si propone di seguire e supportare le vicende giudiziarie ed umane delle tante persone che sono state colpite dagli abusi e delle loro famiglie che si battono con coraggio per avere verità e giustizia.”
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“Il pubblico ministero, ha presentato la nuova richiesta di archiviazione per otto fra agenti di polizia e carabinieri indagati per lesioni personali in relazione alla morte di Giuseppe Uva..”
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APPELLO IN SOLIDARIETÀ A CHI DIFENDE E FA RISPETTARE LE LIBERTÀ DEMOCRATICHE CONQUISTATE CON LA RESISTENZA ANTIFASCISTA APPLICANDO LA COSTITUZIONE!
Il 23 gennaio 2014 presso il Tribunale di Reggio Emilia si aprirà il processo penale a carico di tre compagni per i fatti risalenti alla notte del 28 aprile 2009, che Mattia uno dei compagni,aveva raccontato nella sua lettera-appello “Ci sparano addosso e cercano di passare per vittime”.[http://www2.
Quella notte i compagni sono sorpresi a fare una scritta antifascista contro la sede di Casa Pound, da individui travisati con pistole alla mano che solo in un secondo tempo i giovani riconosceranno come agenti della Digos (questi infatti non si identificheranno mai come tali). La reazione istintiva degli antifascisti è quella di raggiungere la macchina e tentare dimettere in moto per fuggire.
Uno dei due agenti allora compie un gesto palesemente sproporzionato: spara verso di loro, ma per fortuna il proiettile manca i ragazzi e si conficca nella ruota anteriore dell’autovettura.
Gli antifascisti verranno portati quindi in questura,trattenuti tutta la notte senza possibilità alcuna di telefonare aun avvocato o ai familiari, “Mi fanno“accomodare” in una stanza – racconta Mattia – dove due agenti semplici mi costringono a denudarmi completamente e senza troppi complimenti mi fanno piegare per vedere se nascondo qualcosa nei miei più remoti anfratti. Mi chiedo che razza di trattamento sia questo e cosa potrei mai nascondere? Vengo trasferito in una sala al primo piano sostanzialmente vuota, c’è solo qualche sedia, qui posso parlare con i miei compagni e dal colloquio evinco che abbiamo ricevuto tutti lo stesso “trattamento”.
A distanza di quattro anni da quella notte in cui sono stati “sequestrati” in una questura, privati dei diritti che spettano anche a chi abbia commesso un reato e sottoposti a un“trattamento” palesemente ingiustificato e degradante sono denunciati per lesioni, imbrattamento e travisamento dall’agente della Digos Fabio Corradi, l’autore dello sparo ingiustificato!
L’apertura del processo penale arriva a strettissimo giro dalla conclusione di un discutibile processo [http://www.
Ma chi deve andare sotto processo?Gli antifascisti o chi ha tollerato e difeso il covo fascista armi in pugno? Gli antifascisti o i fascisti di Casa Pound?
La campagna di solidarietà promossa nel contempo per Mattia e la denuncia pubblica delle irregolarità compiute dal giudice di pace sono abbondantemente monitorate, citate e sviscerate nel fascicolo del processo penale quasi a far presagire un tentativo di criminalizzazione di chi in tutto questo tempo lo ha incoraggiato e appoggiato.
Vi sono svariati motivi per sostenere i compagni sotto processo:Situazioni come quelle vissute dagli antifascisti, se non denunciate con forza, alimentano quel brodo di coltura in cui crescono e si rafforzano all’interno della parte meno sana delle forze dell’ordine convizioni di onnipotenza e di impunità che sfociano prima o poi in episodi di abusi ben peggiori dalle conseguenze purtroppo tragiche (dalla Diaz di Genova, ai vari Cucchi, Aldrovandi, Scaroni), che hanno palesato l’urgenza di provvedimenti “di trasparenza e di contrasto” tra cui l’introduzione del codice identificativo per gli agenti di polizia e del reato di tortura nell’ordinamento penale.
- L’iniziativa per cui gli antifascisti sono stati incriminati (la scritta antifascista contro la sede di Casa Pound) è legittima. E’ il fascismo nel nostro paese ad essere illegale! E se chi dovrebbe applicare la Costituzione non solo non lo fa, ma tollera, sostiene quando non foraggia e protegge i fascisti, la loro propaganda xenofoba, le prove di fascismo e razzismo, allora ben vengano le mille iniziative di base volte a ostacolare e impedire derive reazionarie.
- Ben hanno fatto i militanti del Laboratorio Sociale Aq16che sempre a Reggio Emilia e sempre nel 2009, in risposta all’attacco notturno che Casa Pound aveva mosso allo spazio autogestito,assediarono la sede dell’associazione fascista con lancio di letame, tenendola chiusa per un pomeriggio. I militanti del Laboratorio sociale Aq16 sono stati oggi raggiunti da 47 decreti di condanna con pena sospesa di circa 23.250 euro ciascuno per manifestazione non preavvisata, danneggiamento e imbrattamento e andranno a processo per aver presentato opposizione ai decreti. Ben hanno fatto gli antifascisti che, altrove, in Toscana, a Massa,sempre nel 2009 si organizzarono in una ronda proletaria antifascista e antirazzista in opposizione alle ronde di pattugliamento antimmigrati promosse dalla destra locale. Anche loro oggi sono raggiunti da 20 decreti di condanna e andranno a processo per aver occupato la stazione ferroviaria in solidarietà con quanti furono quella notte arrestati o trattenuti in questura.
E’ criminale restare restare inerti di fronte alle stragi degli immigrati perpetrate direttamente dai fascisti come quella compiuta da Casseri (militante di Casa Pound) a Firenze, nel dicembre 2011 che costò la vita a tre senegalesi cosiccome a quelle perpetrate in via indiretta da chi approva leggi razziali come la Bossi-Fini o la precedente Turco-Napolitano e poi ipocritamente piange i morti di Lampedusa!
Se luoghi indegni di una società civile come sono i CIE vengono oggi gradualmente chiusi, se la Bossi-Fini verrà abolita, sele sedi di Casa Pound o FN scompariranno dalle nostre città, la spinta principale checchè se ne dica, verrà da quelle 10, 100, 1000 iniziative dal basso che applicheranno anche il principio della disobbedienza civile e del legittimo anche se illegale!
La solidarietà verso chi promuove iniziative di “disobbedienza civile”, “diritto alla resistenza”, legittimo(il)legale o come lo si voglia chiamare, è un dovere per quanti oggi aspirano a un cambiamento reale della società e al contempo alimento di una trasformazione in senso positivo.
- I tre compagni sono sotto processo per una scritta antifascista, mentre due militanti del Collettivo R60 sempre di Reggio Emilia sono stati per esempio condannati alla pena (che dire esemplare è poco) di 2 anni, 2 mesi e 10 mila euro di multa e 1 anno e 4 mesi per una scritta muraria in solidarietà con il movimento NoTav. [http://collettivor60.noblogs.
org/post/2013/06/28/reggio- emilia-citta-della- repressione/]
Sono episodi minori delle tante e forse più eclatanti iniziative dal basso che vanno però a collegarsi a lotte più generali e a formare il mosaico poliedrico del movimento spontaneo di resistenza alla crisi che cresce nel nostro paese.
FIRMA L’APPELLO IN SOLIDARIETÀ AGLI ANTIFASCISTI, SOSTIENI LA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ!
anche online:
http://firmiamo.it/appello-
Comitato 28aprile 2009
comitato28aprile2009@gmail.com
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ADERISCONO ALL’APPELLO:
Collettivo Autorganizzato R60
Emanuele Magnani – Consigliere Provinciale IDV Reggio Emilia
Alberto Ferrigno – Consigliere Provinciale PRC Reggio Emilia
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28aprile2009@autistici.org
https://www.autistici.org/
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