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Bologna. Protesta in consiglio comunale sull’emergenza abitativa

Ieri a Bologna l’Asia-Usb ha indetto un presidio in concomitanza del consiglio comunale. A seguito dell’avviso di sgombero settimana scorsa abbiamo manifestato sotto la sede della azienda ospedaliera Sant’Orsola, che come proprietaria dello stabile occupato, aveva confermato l’intenzione di sgomberare. Per questo, come abbiamo già ribadito con tante lotte, le istituzioni devono mettere in atto le parole spese in questi mesi, mettendo a disposizione case e stabili tramite la requisizione. Da mesi va avanti un tavolo tra prefettura, comune e parti sociali che dovrebbe affrontare il problema dell’emergenza abitativa. E proprio a questo tavolo abbiamo richiesto sia la moratoria di tutti gli sfratti e sgomberi, sia la necessità della requisizione del patrimonio di enti aziende e privati per reperire alloggi. Purtroppo, quello accaduto oggi ci conferma che il blocco degli sfratti non è tra le ipotesi, e che il comune non ha intenzione di utilizzare la requisizione. Dubitiamo quindi del funzionamento del tavolo, che non avrà un reale peso.
Oggi, oltre tutto, mentre una parte di manifestanti era già salita in consiglio comunale, alla maggior parte delle persone è stato impedito di salire dalle forze dell’ordine schierate davanti al comune. Abbiamo richiesto di incontrare il sindaco perché nel suo ruolo può attuare ciò che richiediamo. Abbiamo ottenuto un incontro con l’ assessore Malagoli,  a cui abbiamo richiesto che per lo meno la giunta esprima, anche all’interno del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, che nessuna occupazione debba essere sgomberata, e vedremo se almeno questo verrà messo in pratica.
Come oggi, chi lotta per la casa e per il reddito non indietreggia rispetto ai propri bisogni, che noi consideriamo come nostri diritti. Non accettiamo che sia uno sgombero, il risultato di mesi di lotta. Diamo appuntamento per il picchetto anti sfratto domattina a Calderara di Reno e venerdi 24 alla manifestazione che contesta i processi di privatizzazione e dell’utilizzo dei soldi pubblici che la regione sta mettemdo in atto, giornata che vedrà lo sciopero dei lavoratori tper e dei lavoratori delle ferrovie nei due giorni successivi.

 

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