L’operazione che la Regione Veneto sta per far partire anche in asl 10, sotto il nome di Ospedali di Comunità, nasconde la privatizzazione di una fetta di posti letto verso strutture sanitarie gestite da medici di base (liberi professionisti) e infermieri che saranno dipendenti pubblici oppure di cooperative private. La retorica che sta dietro alla necessità del potenziamento dei servizi extraospedalieri, punta dritta a confondere l’opinione pubblica, per far accettare tagli indiscriminati di posti letto del ssn.
L’ospedale di comunità, è una struttura sanitaria, per pazienti che non necessitano di cure complesse, ma non abbiamo alcuna certezza sulle loro funzioni e sui tipi di cure che si eseguiranno al loro interno.
L’unica certezza è che Zaia, il beneamato presidente del Veneto, sta per infliggere l’ennesima mazzata al ssn, per far quadrare i conti. La salute non è merce! La tesi su cui si fonda il ragionamento della Regione Veneto è la presenza indebita di pazienti-ospiti nelle corsie ospedaliere, bisognosi di cure che potrebbero ricevere in strutture post-acuzie, ovvero gli ospedali di comunità. Ma come si fa a calcolare e programmare il decorso post-acuto di un paziente? È verosimile pensare che un malato, una volta trasferito in un ospedale di comunità, non abbia la possibilità di ricevere cure adeguate viste le possibilità diagnostiche limitate di queste strutture gestite da medici di base.
Oltre il danno c’è pure la beffa, visto che in tali strutture ci sarà un ticket da pagare per ricevere le cure: pensiamo sia un progetto che si ritorcerà contro la parte più debole della popolazione, quella che non può permettersi la clinica privata per curarsi. Gli ospedali di comunità saranno un passo avanti verso tagli indiscriminati, che impoveriscono il sistema sanitario pubblico e il diritto di cura universale per qualsiasi cittadino. In un assordante silenzio delle maggiori forze politiche locali, Zaia sta demolendo il Sistema Sanitario Pubblico, al fine di favorire la liberalizzazione della sanità!
L’obiettivo del Governatore, non è la tutela della salute dei “padani”, ma la monetizzazione delle prestazioni sanitarie, che andranno a carico di un privato convenzionato con il quale il cittadino contratterà i livelli di assistenza.
* PDCI Veneto orientale
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