Dal sito ufficiale di Roma Capitale si apprende che è stato messo a bando un finanziamento di 350mila euro per dei progetti da svolgere all’interno delle scuole dell’infanzia nel Comune di Roma.
La notizia è sconcertante, considerato che ai tavoli di trattativa in cui ci si appresta alla ridefinizione del contratto decentrato si ripete insistentemente il mantra “non ci sono soldi” e si parla di riorganizzazione del settore Scolastico Educativo con diminuzione del salario accessorio, aumento delle ore per le attività formative e di programmazione e di quelle a contatto con i bambini, diminuendo drasticamente l’utilizzo del personale supplente.
Da mesi le insegnanti stanno protestando contro questo progetto di riorganizzazione, che sottende una visione aziendalistica per nulla adeguata ad un servizio a misura di bambino e che dimostra un totale spregio della professionalità e dell’esperienza del personale scolastico educativo.
Ennesima prova è questo bando, che farà entrare i privati nelle scuole per realizzare progetti alcuni dei quali da anni vengono già svolti dal personale interno, come per quanto riguarda l’orto e l’educazione al riciclo e al corretto smaltimento dei rifiuti, mentre molti altri potrebbero essere svolti ugualmente utilizzando e valorizzando le competenze interne.
Ma forse l’assessore Cattoi sa bene che se passa la riorganizzazione da lei proposta, educatrici ed insegnanti non potranno fare altro che svolgere soltanto un servizio di assistenza.
Ancora una volta questa amministrazione tradisce le sue promesse di ridurre al massimo l’utilizzo dei personale esterno per valorizzare quello interno ed ancora una volta dimostra qual è la sua reale politica: fare cassa col pubblico per finanziare il privato.
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