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Reggio Emilia. Antifascisti sotto il tiro di magistratura e polizia

Quindici obblighi di firma giornaliere. Sono queste le misure cautelari emesse dal tribunale a carico di 14 militanti di Reggio Emilia, 13 dei quali appartenenti al Laboratorio Aq16, e uno ad un appartenente al centro sociale TPO di Bologna. Queste misure restrittive della libertà individuale fanno riferimento allo svolgimento della manifestazione tenutasi il 25 aprile 2014 quando un corteo di antifascisti volle contestare ed impedire il provocatorio comizio elettorale del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Appare subito nitida, alla luce di queste misure cautelari sproporzionate rispetto ai fatti accaduti, la volontà di sedare in una città, per alcuni modello dell’attuale governance renziana, qualsiasi percorso conflittuale ed alternativo colpendo in primo luogo una realtà come quella del laboratorio Aq16 da diciassette anni attiva e protagonista nelle mobilitazioni e nella politica di base cittadina.

Per mobilitarsi contro questa persecuzione verso gli antifascisti reggiani, sabato 25 ottobre presso il Lab Aq16 ci sarà un concerto benefit di solidarietà con gli antifascisti inquisiti, il 5 novembre una iniziativa solidale in previsione dell’udienza in tribunale e il 6 novembre una giornata di lotta a Reggio Emilia.

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