Per rianimare i pozzi, che naturalmente perdono potenza, hanno usato l’EGS, definito su The Economist, “il fracking geotermico”.
L’EGS è la tecnica che è stata usata anche a Basilea, in Svizzera, e che ha provocato sismicità fino a magnitudo 3,4 nel 2006, costringendo a cessare le attività ed abbandonare il progetto geotermico.
– per far aumentare tale produttività hanno testato l’iniezione a pressione di una miscela di acido cloridrico e fluoruro di idrogeno (HCl e HF) con acqua.
– tale pratica è stata sicuramente usata nell’area nord di Larderello-Travale, ma anche nel pozzo Bagnore 25 e nessuno può garantire che non venga tuttora utilizzata per ‘rianimare’ i pozzi che perdono potenza, visto che l’Enel mantiene uno stretto riserbo sulle attività interne alle centrali.
Sarebbe doveroso, oltrettutto, che l’Arpat, ma anche l’Ars e i sindaci per gli aspetti sanitari, chiedessero ad Enel tutti i dati delle operazioni e delle sostanze utilizzate nelle centrali amiatine, e non solo, e che rendessero pubblici tali dati, compresi quelli sulle quantità di ‘vapore’ estratto che è necessario per valutare correttamente il bilancio idrico che proprio per questo motivo probabilmente non è mai stato fatto né mai si farà, nonostante le imposizioni di legge.
LINKS:
Il sito della conferenza di Orleans: http://engine.brgm.fr/web-offlines/conference-Launching_Conference_-_Orl%C3%A9ans,_France/index.html
Il documento Enel presentato da Cappetti: http://engine.brgm.fr/web-offlines/conference-Launching_Conference_-_Orl%C3%A9ans,_France/S2_-_Session_2/47-slides-0-ENGINE_LaunchingConference_12-15022006_Cappetti.ppt
The Economist su EGS/fracking: http://www.economist.com/news/business/21612193-why-geothermal-new-fracking-hot-rocks
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