La giornata antimilitarista per venerdi 20 febbraio proposta dal circolo Agorà, da Ross@ Pisa e dal Progetto Rebeldìa parte, non a caso, dal più bistrattato e vilipeso articolo della Costituzione italiana, quell’Articolo 11 che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”. Per questo abbiamo chiamato al confronto un noto professore di Diritto Costituzionale, Claudio De Fiores, che descriverà le forme attraverso le quali la nostra Carta costituzionale, proprio da un articolo scritto da chi usciva da un devastante conflitto mondiale, sta per essere completamente riscritta, da chi intende trasformarla in un decalogo di articoli al servizio del bellicismo e delle regole mercantiliste indicate dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Centrale Europea e dalla Commissione Europea.
Una giornata che si pone l’obiettivo di rilanciare il movimento contro la guerra nel paese e sui nostri territori, circondati oramai da devastanti conflitti. Dall’Ucraina, all’Afghanistan, dalla Siria all’Iraq, sino alla Libia, dove quasi a confermare la teoria dei “ricorsi storici”, a 100 anni dal primo conflitto mondiale l’Italia rischia di essere di nuovo coinvolta in una nuova occupazione militare.
Il confronto che proporremo non sarà né accademico, tantomeno generico. Dibatteremo di guerra e pace in una città che subisce da 70 anni l’onta di una presenza militare straniera di prima grandezza come la base USA di camp Darby, dalla quale sono partite armi, uomini e mezzi per tutte le guerre, estere ed interne, dati il ruolo svolto da questa base nella strategia della tensione degli anni ’70 del secolo scorso. Un territorio, il nostro, interessato anche da una progressiva militarizzazione, in termini diretti ma anche di politiche “culturali”, tese a legittimare presenza e funzioni di forze armate non più di leva, ma professionali.
Parliamo della creazione dell’Hub all’aeroporto Dall’Oro e dell’insediamento presso la caserma dei parà Gamerra del ComFose, quel comando di forze speciali coinvolto direttamente nelle aggressioni in atto in Siria, Ucraina e in altre aree sconvolte politiche estere occidentali che fanno tornare alla mente il colonialismo di fine ottocento. Della militarizzazione dei territori e delle proiezioni belliche ci parlerà il saggista Manlio Dinucci.
Infine, la presenza di Maria Francesca Zini, animatrice della campagna NO BIMBI IN CASERMA ci permetterà di entrare nel merito delle scelte della Giunta Filippeschi, che ha sempre sostenuto la militarizzazione dei nostri territori, anche attraverso iniziative come la “giornata della solidarietà”, che ogni anno tenta di rendere familiare ai bambini delle scuole inferiori un ambiente militare ben diverso da quello scaturito dalla fine della seconda guerra mondiale, quando a difesa dei confini era schierato un esercito di leva. Come detto, l’abolizione della leva obbligatoria nel 2004 ha trasformato il nostro in un esercito professionale, con precise funzioni di proiezione bellica in operazioni cosiddette di “peacekeeping” o “peace enforcing”, di cui vediamo ogni giorno le conseguenze nei vari fronti di guerra.
Su questi temi chiamiamo i cittadini al confronto. L’incontro si svolgerà il prossimo venerdì 20 febbraio al circolo Agorà (via Bovio 48/50) a partire dalle ore 17. Seguirà una SOCIALE ANTIMILITARISTA . La serata si concluderà con lo spettacolo “Lungo le sponde del mio torrente…” Canzoni contro la guerra da Fabrizio De André a Boris Vian, interpretate dal cantautore Giulio D’Agnello e dal gruppo musicale Vincanto
Cena sociale 10 euro (prenotazioni 050500442 – 3383614966) – Ingresso al concerto gratuito
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