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Da Mestre solidarietà ai lavoratori stranieri

Di seguito il testo del volantino in solidarietà con i lavoratori bengalesi e gli emigranti africani che alcune realtà antirazziste hanno distribuito in occasione della manifestazione contro le aggressioni razziste ai danni degli immigrati dal Bangladesh che si è tenuta domenica 26 aprile a Mestre.
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Siamo qui oggi anzitutto per esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori e ai giovani bengalesi che negli ultimi mesi sono stati oggetto di molti episodi di insulti, pestaggi e rapine. A compiere questi atti di violenza sono stati, per lo più, piccoli gruppi di giovani teppisti italiani, che restano impuniti e si sentono autorizzati a continuare perché le istituzioni statali, ogni giorno e in ogni campo, sono le prime a discriminare, inferiorizzare e criminalizzare le popolazioni immigrate.
I lavoratori immigrati, le lavoratrici immigrate servono, anzi: sono assolutamente indispensabili – pensiamo solo a quanti bengalesi lavorano alla Fincantieri! -, ma sia sul lavoro che fuori dal lavoro debbono essere trattati come se fossero dei nuovi schiavi.
Tutto questo è inaccettabile. Benvenuta, quindi, questa manifestazione che dice: basta! Basta alla violenza contro i bengalesi! Che significa anche basta alla violenza, alle discriminazioni contro tutti gli immigrati, le immigrate e i loro figli, nelle scuole e nelle piazze. Piena parità effettiva di diritti tra lavoratori autoctoni e immigrati, solidarietà incondizionata alle azioni di auto-difesa e alle lotte degli immigrati contro tutte le vessazioni e i soprusi a cui sono soggetti, cancellazione della legge Bossi-Fini!
Ma siamo qui anche per denunciare le responsabilità del governo Renzi-Alfano, dello stato italiano e dell’Europa nelle continue stragi di emigranti dall’Africa che si consumano senza fine da decenni nel Mediterraneo. I governi europei e i mass media puntano il dito contro i trafficanti di schiavi africani e arabi; ma i mandanti di questo traffico, i grandi trafficanti di schiavi, da secoli, e anche oggi, sono proprio gli stati europei, con l’Italia in prima fila, nell’interesse delle imprese europee che vogliono quantità immense di forza-lavoro a bassissimo costo e zero diritti. Ora, questi stessi grandi schiavisti, in nome della lotta contro la emigrazione “clandestina”, si preparano a seminare altro terrore, altre bombe, altre guerre in Africa, che produrranno altri milioni di emigranti, e a rafforzare ancora di più il controllo militare sul mare, che produrrà altri respingimenti e altre stragi.
Dobbiamo e vogliamo denunciare questa nauseante ipocrisia e gridare basta a questo schifoso neo-colonialismo, alle guerre con cui Italia, Europa, Nato e Israele stanno martirizzando le popolazioni arabe, africane, islamiche, dalla Libia alla Palestina all’Iraq fino all’Afghanistan, manifestare la nostra solidarietà agli emigranti e alla resistenza di massa di questi popoli contro le potenze occidentali e i loro servi locali, chiedere la fine immediata di tutte le missioni di guerra e “di pace” dell’Europa e della Nato.
Per uscire finalmente da questa spirale di razzismo, violenze, umiliazioni, guerre e sfruttamento è necessario unire le nostre forze, marciare fianco a fianco lavoratori immigrati e lavoratori autoctoni, come fratelli della stessa classe, contro i poteri capitalistici che ci opprimono. Se ci uniamo, e se lottiamo uniti, la nostra forza è irresistibile. Il futuro è nostro!

Mestre, 26 aprile 2015

Comitato permanente contro le guerre e il razzismo
Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri
Clash City Workers
Lavoratori e Lavoratrici in lotta a Verona

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