A guardare le cose online si rischia di diventare strabici, O ciechi del tutto. La realtà ci cambia sotto gli occhi, ma per vederla bisogna starci dentro e pensarla da fuori. Come questa breve descrizione fatta da una giovane precaria della scuola, capace di restituirci un mondo – e una divisione brutale tra “chi può” e chi “addà soffrì” – di autentica potenza narrativa.
“Sono in un treno della Vesuviana affollatissimo, in cui a stento si respira. Poggio il cellulare sul braccio di una gentile signora che ha lo zaino di uno studente conficcato nella schiena. Ieri sera, alla stazione, sul display delle partenze è comparso un treno mai visto, chiamato Campania Express. Abbiamo chiesto informazioni.
Una dipendente ci ha risposto: “NON È PER VOI. NON LO GUARDATE PROPRIO! È UN TRENO SPECIALE CHE VA A SORRENTO MA IL BIGLIETTO COSTA 20 EURO E SI ACQUISTA SOLO ONLINE”.
Mi sono sentita una paria! Non è per NOI? Per NOI chi? I pezzenti? I fessi che ripianano i debiti frutto del vostro spreco? Poi è arrivato, il treno dei turisti, dei signori, climatizzato ed elegante. La sua partenza ha ritardato quella dei treni dei pezzenti, ovviamente.
Ora io voglio sapere: i soldi per questo treno speciale da dove sono stati presi, visto che dal 2010 ci dicono che viaggiamo come bestie perché non ci sono soldi per i pezzi di ricambio dei convogli scassati? Ci sono, questi soldi, o non ci sono? E se ci sono, perché non si è pensato prima a garantire un livello di servizio un tantino più umano?”
da un post Facebook
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