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E’ morto Remo Remotti, menestrello critico dei mali di Roma

Conobbi Remo molti anni fa grazie ad una intervista, una figura straordinaria e piena di serena romanità, con la sua scomparsa Roma perde un Colosseo.

Un attore, un pensatore, un rivoluzionario a tutto tondo, i suoi spettacoli erano unici perchè lui era una unicità, strappava sorrisi ed applausi, faceva riflettere su cose apparentemente banali.

Quando saliva sul palco era un vero istrione, ammaliatore della poesia de noantri, di quelli che Roma è sempre Roma, non lesinava stoccate spietate e senza sconti a destra e a manca; riduceva in ridicolo le cose più compromettenti, quelle che si raccontavano di nascosto e a mezza bocca.

Quando parlava era un fiume in piena, quando il microfono era aperto era incontrollabile ed incontenibile.

Uomo semplice e profondo, antico e sempiterno come le strade di Roma, belle, vecchie, ma fresche ed immortali, un attore, un menestrello, un moderno Belli con una marcia in più.

La sua morte ci riempie di dolore e rabbia, quante cose ancora poteva raccontare, anche se semplici storie di vita, una vita, la sua che è stata un vero mondo naif.

Ci mancherai Remo, ci mancheranno le tue maschere, le tue rincorse verso quel passato futuro che pochi hanno saputo rappresentare.

Mamma Roma, addio.

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