ANCORA FOGLI DI VIA AGLI ANTIFASCISTI?
ANCORA E ANCORA CONTRO OGNI FASCISMO!
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– INVITIAMO TUTTE E TUTTI LE/GLI AMANTI DELLA LIBERTÀ E LE/GLI
ANTIFASCISTE/I AL PRESIDIO DI MERCOLEDÌ SERA 8 LUGLIO:
_ORE 21:00 RITROVO PIAZZA SAFFI (pensilina);
_ORE 21:30 PERFORMANCE ITINERANTE IN CENTRO
CONTRO LE INTIMIDAZIONI DELLA QUESTURA DI FORLÌ, PER LA LIBERTÀ DI
MOVIMENTO, CONTRO RIGURGITI FASCISTI E NUOVI RAZZISMI !
Ancora una volta siamo qui a dover scrivere di due amici, di due compagni, nella fattispecie di due anarchici che stanno subendo quella che è una delle più vigliacche pratiche di polizia: il famigerato “foglio di via”. Nato nell’800 e perfezionato durante la
dittatura fascista, il “rimpatrio con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno” è uno degli strumenti assurdi a cui, sempre più spesso, la polizia fa ricorso contro i movimenti sociali (ma anche contro migranti, nuovi poveri, etc…). È una misura cosiddetta di
“prevenzione”, di natura amministrativa, con cui il Questore – a sua TOTALE discrezione
decide l’allontanamento di una persona da un territorio in cui non risiede. Tutto ciò in base ad un fantomatico quanto non ben specificato indice di “pericolosità sociale”.
Negli ultimi mesi, destinatari di questa misura sono stati una ragazza ed un ragazzo, vistisi recapitare il preavviso di “foglio di via” della durata di 3 anni: dal comune di Forlì la prima, addirittura dalla provincia di Forlì-Cesena il secondo.
Il loro crimine? Avere partecipato, nel febbraio scorso, ad una protesta in piazza contro una manifestazione di “Casa Pound”; gruppo di estrema-destra i cui membri si dicono “fascisti del terzo millennio”, fomentando campagne d’odio contro gli immigrati e rendendosi protagonisti di aggressioni e persino episodi di morti. Neofascisti
dichiarati, e non graditi, che hanno aperto una loro sede a Forlì nel maggio 2014 (il circolo “Barbanera” di Via Donizetti).
Per quanto riguarda la compagna, questa è la seconda volta che subisce il provvedimento per mano della Questura di Forlì, che contro di lei sta dimostrando un vero e proprio accanimento. La prima volta, due anni fa, per proteste contro lo sgombero del Maceria Occupato e per una serie di cortei antifascisti (assieme a lei, allora, anche altri 3 compagni anarchici avevano avuto il “foglio di via” dal Comune di
Forlì, che doveva durare tre anni ma era poi stato ridotto per tutti ad uno dopo
iniziative e proteste da parte di compagni e solidali).
Per il Questore di Forlì, Salvatore Sanna, che ha firmato i fogli di via, non sono i fascisti il problema (ed infatti – lo abbiamo ben potuto vedere – questi possono continuare nelle piazze ad esibirsi in saluti romani e incitamenti razzisti). No, il vero pericolo per la
tranquillità pubblica, a 70 anni dalla “Liberazione” (e in un presente di nuovi
rigurgiti fascio-razzisti) sarebbero gli antifascisti! Ed infatti non è la prima volta, in questi anni, che la questura forlivese se la prende con l’antifascismo militante. Indice di un certo fastidio verso chi lo pratica. Nell’interpretazione secondo cui è la pratica antifascista a creare “pericolosità sociale” è chiara la volontà di espellere dal
territorio con “divieto di ritorno” l’idea dell’antifascismo militante stesso! Un antifascismo non delegato agli organi istituzionali ma attuato in prima persona, come è giusto che sia per chiunque conservi ancora un briciolo di coscienza.
Ad oggi, della sessantina di antifascisti presenti a febbraio contro “Casa Pound”, i due compagni sono gli unici di cui abbiamo conoscenza ad essere sottoposti a questa misura repressiva. Non è da escludere, però, che questa possa venire applicata anche ad altri antifascisti per quella, come per altre occasioni di protesta contro le provocazioni
fasciste.
Una cosa è certa, gli anarchici come sempre sembrano essere i bersagli privilegiati (in questi mesi si stanno celebrando, per altro, vari processi che vedono coinvolti altri compagni – uno in particolare è a carico di alcuni anarchici che si opposero due anni fa proprio ad un banchetto di Casapound; anche recentemente, mercoledì 10 maggio sera in piazza Saffi a Forlì, vigili urbani e polizia sono interventuti in modo violento – anche mettendo le mani addosso – verso una decina di anarchici che stava denunciando pubblicamente il ricorso della questura ai fogli di via, rei di aver attaccato ad un muro con delle corde uno striscione, gravissima colpa per cui sono state minacciate nuove
denunce).
Ma una cosa deve essere detta e deve essere chiara: non importa di che idee politiche sono i colpiti dalla repressione di oggi, perchè domani questa potrebbe colpire altre persone. Quando colpiscono un compagno o una compagna, un o una antifascista, colpiscono tutti! Perchè la libertà è una e quando viene attaccata viene attaccata la libertà di tutti/e!
Dev’essere chiaro che, mentre ancora una volta si tenta di reprimere la pratica attiva e diretta dell’opposizione ad ogni fascismo (sia quello spicciolo dei pagliacci di “Casa Pound” che quello più ipocrita di chi governa le città con ordinanze antidegrado, continue espulsioni di migranti e sgomberi) sta ad ogni individuo che ha cuore la libertà, la giustizia sociale e l’antifascismo non voltarsi dall’altra parte ma, anzi, lottare contro la repressione e per un mondo più solidale, più giusto e più libero.
L’ANTIFASCISMO È SEMPRE LEGITTIMO!
Assemblea Antifascista Forlivese
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