Politici e amministratori infatti, anche davanti all’evidenza di una procedura illegale e agli abusi perpetuatati dagli uffici del SUAP, per portare a compimento una pratica spinta da poteri forti, continuano a non prendersene la responsabilità bloccando il cantiere.Abbiamo deciso quindi di andare di nuovo al SUAP e ad accoglierci abbiamo trovato un blindato e un nutrito gruppo di poliziotti che, già ben addestrato, doveva assicurare l’ingresso solo a una rappresentanza del comitato.
Oggetto la sospensione dei lavori del cantiere per la mancanza di una certificazione prevista dalla normativa del Piano casa e richiesta esplicitamente dalla Regione Lazio nella lettera del 23.12.2014, come prerequisito indispensabile per il rilascio della licenza.
Dichiarare illegale la licenza è una responsabilità troppo grande soprattutto quando dall’altra parte c’è un colosso come la LIDL, sponsor ufficiale della nazionale di calcio, che sta investendo milioni di euro in Italia aprendo centinaia di punti vendita grazie ad amministratori “accondiscendenti”, che detiene il 10% della pubblicità della carta stampata, che non ha problemi a diffidare e a minacciare se qualcuno osa toccare i suoi interessi. E insieme alla LIDL ci sono nomi noti della zona, palazzinari e faccendieri che da anni cercano di mettere a profitto l’intero comprensorio casilino e che l’amministrazione municipale, Pamieri, Assogna, Pietroletti, conosce bene.
Anche se il cantiere continuerà a vomitare cemento di giorno e di notte noi continueremo a contrastarlo.
La mobilitazione non si ferma.
NON LAMENTARTI – NON DELEGARE – PARTECIPA ALLE SCELTE DEL TUO TERRITORIO
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