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Torino. La lotta dei curdi dopo le elezioni turche

Il weekend delle attese elezioni politiche in Turchia è coinciso con una due giorni di mobilitazione internazionale di solidarietà nei confronti della popolazione kurda.

A Torino, la Carovana per il Rojava e la comunità kurda locale hanno indetto per la giornata di sabato 31 ottobre un presidio presso la ex-stazione Ceres dalle 10 del mattino, poi trasformatosi in partecipato corteo intorno alle 15. Tra i temi sollevati dai partecipanti, l’apertura di un corridoio umanitario verso Kobane, il sostegno alla lotta delle forze popolari di difesa YPG/YPJ contro l’ISIS e a quella del PKK di Ocalan, e il rifiuto del genocidio politico perpetuato nei confronti del partito di sinistra HDP. Più in generale, la solidarietà nei confronti della popolazione kurda è stata strettamente collegata alla resistenza al terrore scatenato dallo stato turco.

Il primo ministro Erdogan ha infatti messo in atto negli ultimi mesi un’impressionante ondata di violenza e repressione contro la minoranza kurda e le opposizioni di sinistra. L’attentato di Ankara del 10 ottobre scorso, di cui il ‘Sultano’ è responsabile politico se non addirittura materiale, ha rappresentato l’apice di questa embrionale ‘guerra civile’ costata finora la vita a centinaia di civili e militanti.

Strategia, quella di Erdogan, che purtroppo pare aver pagato: i cittadini turchi sono andati ieri alle urne in un clima profondamente influenzato da questa ‘strategia della tensione’, che ha consentito al Sultano di presentarsi come l’unico garante dell’ordine interno. All’indomani del voto, tuttavia, la Turchia appare ben lontana dall’essere pacificata, ed è difficile immaginare gli scenari che si determineranno nei prossimi mesi.

Per dare un contributo in questo senso, mercoledì 4 novembre alle 19.30 alla libreria Comunardi (via Bogino 2/bis) si terrà un incontro di approfondimento con i giornalisti Marco Santopadre di Contropiano e Murat Cinar, organizzato dalla Rete dei Comunisti. 

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