La società Tepco, gestore della centrale danneggiata dal sisma/tsunami dell’11 marzo, ha reso pubblica una nota secondo cui i livelli sarebbero pari ad almeno 10 millisievert all’ora. I massimi precedenti risalivano al 3 giugno, pari a 3-4 millisievert all’ora, all’interno del reattore 1. La societa’ ha isolato l’area e in queste ore sta studiando la causa della fuga radioattiva. Il sito www.greenme.it cita un lancio dell’agenzia Kyodo News il quale fa sapere che 14 governi locali disporranno i controlli anche sul riso raccolto, alimento base della cultura giapponese, per verificare eventuali contaminazioni da cesio radioattivo. Lo stesso ministero dell’Agricoltura chiederà alle prefetture a nord e a est del Giappone di esaminare il riso di produzione locale poco prima e subito dopo il raccolto. Se il riso dovesse risultare contaminato con livelli di cesio superiori al limite ufficiale di 500 becquerel per chilogrammo, il ministero potrebbe vietarne la spedizione nel resto del Paese e all’estero. Anche perché le autorità hanno già rilevato livelli eccessivi di radioazioni nella carne, nella verdura, nel pesce e nel latte. Per questo ieri Tokio ha ordinato al governo della prefettura di Iwate di sospendere le spedizioni di carne bovina dopo che livelli di cesio radioattivo al di sopra del limite ufficiale erano state rilevate nelle carni di sei mucche. Mucche alimentate da fieno che era stato lasciato all’aperto durante la crisi nucleare. Tokyo, come ricorderete, aveva già ordinato alle prefetture di Fukushima e Miyagi di fermare le spedizioni di tutti i bovini e la messa al bando della carne radioattiva. A queste, dunque, si aggiunge la prefettura di Iwate che offre circa 36.000 animali all’anno e si prospetta inoltre il divieto di spedizione anche alla prefettura di Tochigi dovo le autorità stanno valutando l’emissione di un ordine simile dopo che anche qui è stato trovato cesio radioattivo nelle carni. Nel frattempo per limitare i danni ormai incalcolabili il governo giapponese e la Tepco hanno confermato l’obiettivo di centrare “l’arresto a freddo” dei reattori danneggiati entro metà gennaio del 2012 dopo aver ridotto gradualmente la temperatura del combustibile tentando la carte dell’avvio del sistema di raffreddamento stabile. La Tepco ha inoltre spiegato che a fine del 2011 inizierà a costruire una muraglia di 800 metri di lunghezza e profonda 20 tra i reattori 1, 2, 3 e 4 per evitare che l’acqua contaminata finisca in mare. L’opera dovrebbe essere completata in due anni, mentre il suo progetto dovrebbe essere già pronto alla fine di agosto quando si entrerà ufficialmente nella fase due della messa in sicurezza. Intanto però le radiazioni continuano a propagarsi nel terreno, nell’aria, nel mare entrando prepotentemente nella catena alimentare di mezzo mondo.
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