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Acqua. Blitz dei comitati al Ministero dell’Ambiente

Nuovo blitz dei movimenti per l’acqua pubblica stamattina. «Se Clini non va dall’acqua, l’acqua va da Clini». È lo striscione collocato davanti all’ingresso del ministero dell’Ambiente in via Cristoforo Colombo a Roma da un folto gruppo di attivisti del «Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua», una trentina di persone che si sono seduti in terra. «Stiamo impedendo l’entrata al ministero – raccontava intorno alle 11 uno degli attivisti – perchè sono due mesi che chiediamo un incontro al ministro Clini e non ce ne andremo finchè qualcuno non ci riceverà».

Raggiungiamo Valerio al telefono mentre è appena iniziato l’incontro tra un rappresentante del Ministro – il dott. Ferrara – e la folta delegazione dei movimenti per l’acqua. “Stamattina quando siamo arrivati abbiamo esposto il nostro striscione e poi abbiamo tranquillamente occupato l’atrio del Ministero dell’Ambiente, piazzandoci davanti ai tornelli e rallentando così il passaggio dei dipendenti e dei funzionari. Dopo un tira e molla e qualche battibecco i dirigenti del dicastero hanno accettato di tenere finalmente un incontro che come Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua avevamo chiesto più di due mesi fa, senza ottenere risposte”. “Sono passati più di otto mesi dalla vittoria referendaria, e ammettendo che si potesse votare sui quesiti la Corte Costituzionale aveva di fatto decretato che in caso di vittoria le tariffe dovessero essere immediatamente adeguate”.
Ma nessuna azienda che gestisce l’acqua sul territorio nazionale ha finora abbassata i costi in bolletta decurtando quel 7% di remunerazione del capitale investito garantito ai privati dal decreto Ronchi – che in molti casi è diventato il 10 o addirittura il 15% – e quindi gli attivisti sono passati all’azione prendendo di petto un finora distratto ministro Clini. “Il Ministro dell’Ambiente dovrebbe emanare una serie di direttive applicative dei risultati referendari di giugno ma finora non si è visto nulla”. E per questo oggi, dopo due mesi di vana attesa, gli attivisti che rappresentano decine di comitati sparsi in tutta Italia hanno deciso di andare a bussare al portone di Via Cristoforo Colombo ottenendo finalmente l’attenzione che merita una battaglia che ha portato al voto 27 milioni di italiani. 

Dopo che era già iniziato il confronto tra i rappresentanti dei comitati per l’acqua e i funzionari del Ministero, è sopraggiunto anche il Ministro Clini che al termine della discussione, riportano i manifestanti in un comunicato, ha preso i seguenti specifici impegni:
a) l’invio di una nota urgente all’Autorità dell’Energia e Gas e a tutte le istituzioni competente, al fine di precisare – nelle more dell’approvazione di qualsivoglia nuova norma in merito – l’inesigibilità da parte dei soggetti gestori della quota di tariffa relativa all’adeguata remunerazione del capitale investito;
b) l’inserimento, all’interno delle Linee Guida del DPCM di trasferimento delle funzioni all’Autorità dell’Energia e Gas, di una precisa indicazione per il rispetto dell’esito referendario in materia tariffaria sull’acqua;
c) l’immediato avvio di un percorso di confronto con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in merito alle proposte relative al finanziamento del servizio idrico, con la prossima convocazione di un incontro congiunto con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Un primo importante risultato la mobilitazione di oggi l’ha ottenuto. Che poi il Ministro si impegni veramente e fino in fondo per tagliare le bollette dell’acqua, decurtando gli indebiti profitti garantiti per legge a coloro che si appropriano di un bene comune, è un altro paio di maniche. 

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