Questa mattina, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, alcuni aderenti al Forum italiano dei Movimenti per l’acqua hanno organizzato un blitz al ministero dell’Ambiente per “chiedere il rispetto del voto referendario di giugno”. Completamente disatteso dai governi nazionale e locali che anzi stanno procedendo a ritmo forzato verso la privatizzazione delle municipalizzate o delle aziende miste che finora hanno gestito l’erogazione dei servizi idrici. In particolare il sindaco di Roma Gianni Alemanno sembra intenzionato a svendere, in un modo o nell’altro, una parte importante delle quote che finora il Comune deteneva del capitale dell’Acea.
Così questa mattina all’interno dell’androne del ministero sono penetrati una ventina di attivisti, con megafoni, striscioni e bandiere. Altri manifestanti hanno esposto al di fuori del ministero uno striscione su cui c’è scritto: “Non siamo inClini ad aspettare, c’è un voto da rispettare”.
Uno striscione che denuncia le promesse mancate da parte del Ministro dell’Ambiente Clini che, in seguito ad una protesta simile realizzata dai movimenti per l’acqua sempre all’interno dei locali del suo dicastero, in un incontro avuto un mese fa si era solennemente impegnato a far rispettare quanto deciso da milioni di italiani con la vittoria dei Si nei referendum del 12 e 13 giugno del 2011. In particolare emanando disposizioni affinchè dalle bollette dell’acqua fossero decurtati gli indebiti profitti garantiti dal decreto Ronchi alle aziende private e aboliti proprio dai quesiti sottoposti a votazione. A un mese di distanza il Ministo pare essersi dimenticato delle promesse fatte ai comitati per l’acqua pubblica che, reduci dal controvertice internazionale di Marsiglia, oggi sono andati a rinfrescare la memoria al tecnico ‘ambientalista’ forse troppo impegnato a sostenere la Tav o gli Ogm.
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