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Roma: movimenti per l’acqua bloccano Consiglio Comunale

Nuovo blitz, dopo quelli realizzati nelle scorse settimana a Roma, dei movimenti per l’acqua. Questa volta a finire nel mirino dei movimenti sono stati il Consiglio Comunale e la Giunta Alemanno, rei di aver programmato per oggi l’inizio della discussione sulla svendita del 21% delle azioni dell’Acea – la ‘municipalizzata’ che gestisce acqua ed elettricità – finora in mano al Comune di Roma.

Intorno alle 12.45 una decina di attivisti del Coordinamento Romano per l’Acqua Pubblica sono riusciti a penetrare all’interno dell’aula consigliare gridando slogan come ‘acqua pubblica’ e sventolando le bandiere del movimento referendario, in particolare quelle che recitano ‘il mio voto va rispettato’. Gli attivisti hanno anche accusato i consiglieri di non avere neanche ben chiari il contenuto e gli effetti della delibera di privatizzazione sulla quale il sindaco Alemanno li sta chiamando a votare. Subito dopo l’irruzione il Presidente del Consiglio Marco Pomarici ha deciso la sospensione della seduta ed ha chiesto l’intervento dei Vigili Urbani e della Polizia contro i manifestanti che erano riusciti a oltrepassare il recinto che delimita la parte dell’Aula Giulio Cesare destinata ai consiglieri e alla Giunta. “Sono due mesi che chiediamo un incontro con il capogruppo del Pdl, Luca Gramazio, e con il sindaco Alemanno, ma senza esito. Perciò abbiamo scelto di occupare il consiglio comunale perché vogliamo essere ascoltati” hanno spiegato ai giornalisti presenti in aula alcuni degli attivisti. Dopo aver ottenuto un incontro con il capo di gabinetto del sindaco, Lucarelli, e con altri rappresentanti dell’Amministrazione Capitolina, i manifestanti hanno abbandonato l’aula Giulio Cesare.
Solidarietà con la protesta e i manifestanti e opposizione alla delibera 32/2012 in discussione oggi è stata attivamente espressa in aula da alcuni consiglieri della sinistra – Alzetta e Azuni – e addirittura da alcuni esponenti del PD, che in procinto di impegnarsi nella campagna elettorale si sono riscoperti strenui difensori dei beni comuni. Evidentemente dimenticando che a metà degli anni ’90 – era il ’96-’97 – fu proprio la giunta di centrosinistra a dare in pasto l’Acea, e la Centrale del Latte, in pasto ai privati. Logica che Alemanno ora vorrebbe portare alle estreme conseguenze.

Oggi pomeriggio, proprio nella sottostante Piazza del Campidoglio, è prevista una conferenza stampa durante la quale gli organizzatori spiegheranno, ai giornalisti che avranno la decenza di partecipare, le modalità e gli obiettivi della manifestazione cittadina indetta a Roma sabato pomeriggio da una vasta coalizione di forze sociali, politiche, associative e sindacali. In primo luogo per ribadire il No alla svendita dell’Acea, e in generale all’interno della campagna nazionale di ‘obbedienza civile’ e per il rispetto del voto referendario che portò lo scorso anno la maggioranza degli elettori a dire un no netto alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali.

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