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Valsusa: sabotato il cantiere della Tav

Nuovo sabotaggio, stanotte, del cantiere della linea ad alta velocità in costruzione tra Torino e Lione, oggetto da ormai venti anni di una accesa e continua battaglia tra la popolazione della Val Susa e le autorità. Intorno alle 3 di notte un gruppo composto da venti-trenta  attivisti a volto coperto hanno inondato il cantiere di Maddalena di Chiomonte con una gran quantità di razzi e bengala, danneggiando un mezzo all’interno del fortino presidiato da un gran numero di agenti di polizia che naturalmente hanno risposto con lacrimogeni e getti di acqua a forte pressione sparati dagli idranti. Gli scontri sono durati alcuni minuti. Alla fine non c’è stato alcun contatto tra polizia e attivisti e non si registrano feriti o fermati.
Secondo quanto affermato dalla Digos, gli attivisti No Tav sarebbero passati da un varco all’altezza del sentiero delle Gorge. E – sempre secondo la Polizia – avrebbero usato anche delle bottiglie molotov, oltre che una sorta di ‘mortaio’ artigianale utilizzato per lanciare bombe carta e razzi, riuscendo così ad incendiare un generatore (o un motocompressore). Sempre secondo la ricostruzione diffusa dalle forze dell’ordine, gli attivisti avrebbero bloccato con alcuni cavi d’acciaio tre cancelli del fortino allo scopo di impedire che il personale potesse uscire.

Intanto la Ltf, la società italo-francese responsabile dei lavori di realizzazione del tunnel nelle montagne della Valsusa, ha annunciato l’annullamento degli incontri previsti domani a Bussoleno nel corso dei quali i tecnici dell’azienda avrebbero dovuto ‘spiegare’ ai cittadini interessati dagli espropri le procedure da eseguire.

Per domani mattina però il movimento No Tav ha organizzato un “comitato di accoglienza” davanti alla sala consiliare del comune di Bussoleno per contestare l’iniziativa e realizzare una capillare controinformazione: “Con l’avallo dell’amministrazione comunale di Bussoleno – denunciavano i No Tav – mercoledí 15 maggio, Ltf vorrebbe concedere udienza, rigorosamente uno alla volta, ai cittadini di Bussoleno per quanto riguarda il progetto definitivo. Per l’ennesima volta i signori del Tav vogliono ammaliare la popolazione valsusina con compensazioni e confronti fittizi. L’unica risposta possibile è che per tutto questo non c’è più spazio”.

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