Un arresto eccellente per le vicende relative alle devastazioni ambientali dell’Ilva. Il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido, (PD) e’ stato arrestato oggi dai militari della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta su presunti favori all’Ilva denominata ‘Ambiente svenduto’. L’accusa sarebbe di concussione in relazione alla gestione da parte dell’Ilva della discarica Mater Gratiae. Insieme a Florido sono stati eseguiti altri tre arresti. Gli altri tre arrestati sono l’ex assessore provinciale di Taranto all’Ambiente, Michele Conserva (ex lista civica poi passato al PD) l’ex dirigente dell’Ilva, Girolamo Archinà, e l’ex segretario della Provincia di Taranto, Vincenzo Specchia. Quest’ultimo ha beneficiato dei domiciliari. Anche Conserva è stato trasferito in carcere mentre ad Archinà l’ordinanza di custodia cautelare é stata notificata nella stessa casa circondariale dove l’ex dirigente Ilva è detenuto da alcuni mesi. Florido e Conserva sono accusati di aver indotto, dal 2006 al 2011, dirigenti del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto a rilasciare autorizzazioni per la discarica gestita dall’Ilva “in carenza dei requisiti tecnico-giuridici”.
La procedura in questione è quella relativa all’ampliamento tecnologico di una discarica di rifiuti in area Mater Gratiae nel piccolo comune di Statte, adiacente a Taranto. Tale ampliamento, considerato da ILVA imprescindibile ai propri fini produttivi, era stato valutato in modo favorevole dalla Regione Puglia ma la concessione dell’Aia spetta alla Provincia. Ben un terzo dell’intera proprietà ILVA ricade infatti nel territorio di Statte, in zona Mater Gratiae. Si tratta di è un’enorme area di cava, la cui ampiezza è pari a circa mille campi di calcio posti uno di fianco all’altro. In questo sito sterminato l’ILVA ha collocato, nel tempo, tutti i residui generati dalla produzione dell’acciaio e, più in genere, tutti i rifiuti prodotti dallo stabilimento.
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