Continuano incessanti le mobilitazioni nei territori tra Caserta e Napoli per la contraddizione ormai conclamata e tragica dell’avvelenamento della terra avvenuto per decine di anni sotto gli occhi di tutti, cittadini e istituzioni.
Partite nell’agosto scorso dopo la notizia dell’intenzione della Regione campania (finanziati dal decreto “del fare” del trigoverno europeo Napolitano-PD-PDL) queste, che ormai vere e proprie sollevazioni frutto dell’indignazione popolare, si susseguono con forme e caratteristiche diverse, ma con la voce alta sulla gravità e l’urgenza di intervenire realmente.
In una decina di giorni 10.000 persone sono scese in piazza a Giugliano, 5.000 a Casal di Principe, addirittura 50.000 a Caivano-Orta di Atella. Tanta è stata la partecipazione agli ultimi tre cortei e domani 8 ottobre ci sarà ad Aversa una mobilitazione regionale che si prefigura partecipata della parte più “politica” perchè oltre a richiedere la fine dei roghi e l’inizio delle bonifiche prende precisa posizione anche contro gli inceneritori dovunque e contro i “roghi di stato” che, oltre ad essere pericolosi per la salute rappresenterebbero anche enormi ed inutili spese.
Per questa ragione la lotta contro l’inceneritore diventa anche la lotta contro la Tav, il MUOS, le varie bretelle e ponti che sono forme per foraggiare i ‘prenditori’ e indirettamente i carrozzoni politici. La marcia di domani di 7 km da Aversa a Giugliano è la penultima tappa prima del giorno 14 quando la Regione che dovrà aprire le buste per le gare d’appalto sarà assediata dai comitati e movimenti.
La partenza del corteo è prevista alle 15.30 dalla stazione ferroviaria di Aversa. Il corteo passerà per le ‘Colonne di Giugliano’ (dove alla marcia si unirà un’altra colonna di manifestanti), farà tappa alla stazione della metropolitana di Giugliano per poi arrivare in piazza Annunziata.
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