Menu

Napoli. Protesta contro il biocidio, la polizia carica

Com’era prevedibile non hanno trovato interlocutori i comitati no-inceneritore di Giugliano durante l’assedio-presidio di stamattina a Napoli degli uffici dell’assessorato regionale all’ambiente.
Era attesa per oggi l’apertura delle buste per l’appalto dell’inceneritore di Giugliano e in questa occasione la ormai lunga e finora pacifica mobilitazione, sicuramente muterà caratteristiche grazie all’evanescenza degli amministratori che più volte hanno fatto circolare false voci sulla sospensione della gara per tentare di minare la resistenza dimostrata da migliaia di persone scese in piazza contro la costruzione di un’altra inutile opera di regime.
Sono ormai palesi gli interessi diretti di quella cricca di amministratori, politici, prenditori e faccendieri vari che lucrano sull’affaire ecologico- ambientale. Vere truffe e rapine a danno delle popolazioni che non solo non ricevono servizi di smaltimento adeguati e subiscono la tassa TARSU tra le più alte d’Italia, ma pagheranno anche milioni di euro di inceneritore per bruciare 8 milioni di ecoballe….che sono state già pagate come smaltimento. Una vera colossale combine, intreccio tra interessi di grosse aziende del nord e la mafia in cravatta che amministra la Campania che dopo aver quasi distrutto sanità e trasporti tenta di lucrare su fondi europei e leggi straordinarie.

Comunque la giornata è iniziata presto stamattina: un folto gruppo di attivisti dei comitati è riuscito ad entrare all’interno della sede dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania occupando la stanza dell’assessore Giovanni Romano. Dopo circa un’ora di occupazione e di tira e molla la polizia ha sgomberato i manifestanti con una violenta carica prima all’interno degli uffici, poi sulle scale e poi ancora all’esterno dell’edificio, quando gli attivisti stavano uscendo con le mani alzate. Diversi feriti e contusi tra i manifestanti ma nessun fermo.

 Nel frattempo il presidio esterno era divenuto consistente e la presenza di almeno un migliaio di manifestanti – per lo più studenti – ha impedito altre cariche e ha tenuto bloccata tutta la zona della marina piena di uffici, università, enti. Disoccupati, studenti e gente comune hanno continuato a protestare pretendendo un tavolo di trattative, ma la sordità sembra essere la caratteristica di questi politici che si negano ai comitati ma usano indecentemente come passerelle il TG3 per ventilare le non- soluzioni. La differenziata in Campania ha numeri irrisori, i luoghi di trattamento dei rifiuti sono in sofferenza, esuberi nel settore e bonifiche mai iniziate realmente nonostante il manifesto biocidio. Assenti a questo presidio tutti i comitati legati alla Chiesa, i sindacati concertativi e di stato, l’associazionismo dell’area casalese targato PD che traccia una profonda linea di separazione rispetto ai comitati no-inceneritori. 

Sono previste presenze dei coordinamenti e dei comitati nelle giornate del 18 e del 19 ottobre e un prossimo corteo napoletano il 26 ottobre che dovrebbe vedere anche la presenza di nuovi comitati costituitisi in questi giorni in vari altri comuni. 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *