E’ sua l’illuminazione iniziale, l’idea di fondo – “il computer per chi non sa usare il computer” – che ha aperto “alle masse” l’uso di tecnologie altrimenti impenetrabili. Sua l’idea di un’interfaccia grafica capace di occultare completamente la complicata rete di connessione, procedure e comandi sottostanti il funzionamento della macchina. E che consegnasse a lui, alla sua machina produttiva, le chiavi d’accesso di un sistema “chiuso” e poco “smanettabile”.
Sua l’idea di prodotti “facili”, di non lunghissima durata. Per sentire musica, guardare foto, vedere film. Dal primo Macintosh all’ultimo Ipad (la terza versione è già sulla rampa di lancio), ha trasformato l’informatica in un prodotto di consumo attraverso una quantità di gadget il cui primo motivo di vendita “doveva” essere il fascino.
Una trasformazione, come dialettica vuole, che può essere esaltata retoricamente o maledetta. Rispondono a qualcosa di vero entrambi gli atteggiamenti. Ma non c’è davvero bisogno di “schierarsi” per riconoscere in lui la capacità di visione dell’aquila. In un mondo di galline, quelli come Jobs aiutano almeno a sollevare lo sguardo dai propri piedi. Magari solo per mettersi alla loro altezza e poterli contrastare con più efficacia.
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Le notizie
«Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortunatamente quel giorno è arrivato». Lo scrive Steve Jobs nella lettera di dimissioni.«Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Sfortunatamente quel giorno è arrivato», ha scritto il ceo dimissionario del colosso di Cupertino. «Rassegno le mie dimissioni – ha aggiunto – da amministratore delegato di Apple. Vorrei essere, se il consiglio di amministrazione lo ritiene, il presidente del board e un dipendente di Apple. Raccomando fortemente l’esecuzione del nostro piano di successione e la nomina di Tim Cook come amministratore delegato di Apple. Ritengo che i giorni più splendidi e più innovativi per Apple siano davanti a noi» afferma ancora Jobs affermando di voler «contribuire al successo» di Apple «con un nuovo ruolo. Nella mia vita in Apple mi sono fatto alcuni dei miei migliori amici e voglio ringraziare tutti per i molti anni in cui ho pututo lavorare con voi».
Le dimissioni di Steve Jobs da amministratore delegato di Apple hanno effetto immediato. Lo comunica Apple in una nota, sottolineando che le dimissioni sono state presentate da Jobs mercoledì. Jobs ha raccomandato Tim Cook per la guida della società. Il consiglio di amministrazione di Apple ringrazia Jobs ed esprime completa fiducia in Cook.
Fu lui che nel 1976, insieme al suo amico Steve Wozniak, fondò la Apple, lanciando l’anno dopo il primo personal computer della storia. E fu sempre lui – dopo esserne uscito nel 1985 per incompatibilità con l’amministratore delegato da lui stesso nominato – ad essere richiamato nel 1996 dall’azienda di Cupertino in profonda crisi. Azienda che in quindici anni ha portato nell’olimpo delle società più ricche del pianeta. Steve Jobs, che qualcuno ha chiamato «il visionario della Silicon Valley», con le sue intuizioni e le sue invenzioni ha compiuto un vero e proprio miracolo. E con prodotti come l’iPhone e l’iPad ha di nuovo rivoluzionato il mondo della tecnologia e delle comunicazioni. Nel 2007 la rivista Fortune lo ha indicato come l’uomo d’affari più potente del mondo: il suo rivale di sempre, il fondatore di Microsoft Bill Gates, finì solo sesto. Nel 2010 – quando già la malattia lo aveva allontanato da ogni ruolo operativo in Apple – il Financial Times ha eletto Jobs uomo dell’anno, riconoscendo la sua capacità di riportare in vetta un’azienda raccolta sull’orlo della bancarotta. Con l’iPhone e l’iPad ha realizzato il suo sogno del ‘piccolo schermò, della ‘tavoletta magicà, di un mondo al di là del computer e senza Windows. Non a caso il sorpasso sulla rivale Microsoft per valore di mercato è oramai da tempo compiuto. Sempre il Financial Times lo definì «la prima rock star dell’industria high-tech» per la sua abitudine di presentare ai suoi fan tutte le novità della casa dal palco di un teatro. E anche per aver portato Apple in Borsa a soli 25 anni: prima di quanto non abbia fatto Mark Zuckerberg con Facebook. Qualcuno lo descrive come un ‘tirannò nei confronti dei suoi collaboratori e dipendenti. Ma la verità – spiega la maggior parte degli osservatori – è che in un momento di grande crisi economica e occupazionale in America, Jobs, a differenza di tutti gli altri Ceo, crea posti di lavoro. E ne continuerà a creare malgrado le dimissioni di oggi se – come si dice – la terza generazione dell’iPad vedrà la luce all’inizio del prossimo anno, con milioni di fan già in febbrile attesa.
L’addio a sorpresa dalla guida di Apple solleva dubbi sulla salute di Steve Jobs, in congedo per malattia da gennaio. A Jobs è stata diagnosticata una rara forma di cancro al pancreas e si è sottoposto due anni fa a un trapianto di fegato. * OTTOBRE 2003: A Steve Jobs viene diagnosticato un cancro al pancreas e – secondo quanto riportato da Fortune nel 2008 – si è curato cambiando la propria dieta per evitare un’operazione. Apple avrebbe deciso di non comunicare agli investitori il cancro dopo essersi consultata con i legali. * 1 AGOSTO 2004: Jobs esce allo scoperto e comunica, per la prima volta, di essersi sottoposto con successo ad un intervento chirurgico per la rimozione del cancro. L’operazione aveva rimosso il tumore in tempo e Jobs aveva detto che non avrebbe avuto bisogno di chemioterapia o radiazioni. Tim Cook aveva assunto la guida della società durante la sua assenza. * 12 GIUGNO 2005: Jobs parla della sua lotta al cancro intervenendo alla Stanford University. Nel discorso Jobs aveva ammesso che il tumore gli era stato diagnosticato un anno prima e che i medici gli avevano detto che non avrebbe avuto più di sei mesi di vita. Il cancro si era poi rivelato di una forma «curabile» con un’operazione e «ora sto bene». * 9 GIUGNO 2008: Jobs, lanciando l’iPHone 3G alla conferenza degli sviluppatori di Apple, appare magro e fragile. * 21 GIUGNO 2008: Apple risponde ai timori sulla salute di Jobs assicurando che non era sua intenzione lasciare la società e che la salute era una questione privata. Le rassicurazioni non hanno effetto sugli investitori e il titolo scende del 10%. L’analista di Piper Jeffrey, Gene Munster, stima un calo dei titoli del 25% in caso di uscita di Jobs. * 23 LUGLIO 2008: Il New York Times riporta che Jobs ha comunicato al consiglio di amministrazione di Apple di essere libero dal cancro. Jobs si era sottoposto a un intervento che lo aveva fatto dimagrire. * 26 LUGLIO 2008: l’editorialista del New York Times, Joe Nocera, riporta di aver parlato telefonicamente con Jobs che gli ha assicurato che i suoi problemi di salute non mettono a rischio la sua vita. * 9 SETTEMBRE 2008: Jobs, lanciando il nuovo iPod, appare magro ma ironico: presentando il lettore scherza sulla sua salute. «I report sulla mia morte sono esagerati». * 3 OTTOBRE 2008: Rumors su un infarto di Jobs fanno scendere il titolo del 5,4%. Apple smentisce seccamente e le azioni Apple risalgono. * 14 OTTOBRE 2008: Jobs scherza sulle indiscrezioni sul suo infarto e, lanciando un notebook, fornisce al pubblico la sua pressione sanguigna. * 16 DICEMBRE 2008: Apple annuncia che Jobs non partecipa alla MacWorld Conference. E l’annuncio riporta alla ribalta le indiscrezioni sulla sua salute. * 5 GENNAIO 2009: Jobs in una lettera aperta comunica di accusare uno squilibrio ormonale che lo spinge a perdere peso. * 14 GENNAIO 2009: Jobs si prende un congedo per malattia e cede a Cook le attività day by day di Apple fino a giugno perchè i suoi problemi di salute si sono rivelati più seri del previsto. * 20 GIUGNO 2009: Il Wall Street Journal riporta che Jobs si è sottoposto a un trapianto di fegato a Memphis. Il Methodist UNiversity Hospital Transplant Institute conferma il 23 giugno l’operazione. * 30 GIUGNO 2009: Jobs ritorna al lavoro. * 17 GENNAIO 2011: Jobs si prende un altro congedo per malattia. Cook assumere le attività day by day. * 24 AGOSTO: Jobs di dimette da amministratore delegato di Apple.
Apple in calo in Borsa nelle contrattazioni afterhours dopo l’annuncio dell’uscita di Steve Jobs. I titoli di Cupertino perdono il 7%.
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Ivano
Ho letto piu volte questo articolo perche’ credevo fosse stato ripreso pari pari dal sole 24 ore…..invece no. M aveniamo al sodo. Questo articolo fa l’esaltazione di un produttore geniale ma che e’ chiaramente espressione (magari bella) del capitalismo nella sua forma piu infima.
Jobs ha dato la possibilità a tutti di utilizzare nuovi strumenti ma….ne ha sottratto la possibilità di controllarli!! faccio l’esempio della macchina (che e’ piu semplice ed evita aspetti tecnici) : tutti usiamo la macchina ma chi decide quale macchina e come produrla? Siamo semplici utilizzatori !
Questo ha fatto Jobs: tutti possono usare il pc ma pochissimo possono controllarne il sistema.
Per farne un paragone e’ come l’energia nucleare : pochissimi ne controllano il meccanismo di funzionamento anche se tutti possono utilizzarne l’energia.
Queste note le ho buttate giu a caldo perche’ se anche coloro che si richiamo a Marx poi si fanno fregare su cose dove si forma Il pensiero dominante…….. Fare errori del genere e’ un servizio al capitalismo nella forma pensiero cioè nella forma piu subdula.
saluti
zak
fiero di essere utilizzatore!