Questa mattina i neofascisti di Casa Pound hanno trovato una insperata tribuna – senza contraddittorio – nella storica emittente romana Radio Rock che a partire dalle 9 ha trasmesso una intervista telefonica di Emilio Pappagallo a Gianluca Iannone, presidente della nota “associazione” di estrema destra Casa Pound Italia. Iannone inizialmente avrebbe dovuto parlare dagli studi di Radio Rock ma forse le annunciate contestazioni hanno fatto ripiegare intervistato e intervistatore verso la soluzione – più semplice di gestire – della conversazione tramite filo del telefono.
Radio Rock è una storica emittente di sinistra passata negli ultimi anni su posizioni qualunquiste, svolta che ha già provocato un’emorragia di ascolti verso altre emittenti più chiare sulla propria identità culturale e politica. Una emorragia in parte rimpiazzata da nuovi arrivi, soprattutto tra i più giovani.
Ma l’annuncio di ieri su facebook sull’intervista andata poi in onda oggi ha rappresentato uno strappo ulteriore che ha provocato un’ondata di indignazione tra gli ascoltatori dell’emittente romana. “Perché legittimare i fascisti del terzo millennio di Casapound?” si sono chiesti a centinaia sulla bacheca di Radio Rock, annunciando in molti casi l’addio a Pappagallo & C. Molti più accesi i toni nelle emittenti romane antifasciste o su Indymedia. Qualcuno ha anche preso la vicenda con ironia: “si fanno chiamare fascisti del terzo millennio, ma i loro metodi non li hanno aggiornati, sono ancora quelli delle squadracce di picchiatori” ricorda un commento postato su un blog. Oppure: ‘l’ultima aggressione è stata ai danni di alcuni tizi del PD, al grido di ‘a morte i comunisti’. Che c’entra il PD coi comunisti non si sa, ma cosa ci si può aspettare da quelli che per divertirsi si prendono a cinghiate?” ironizza un altro post.
Nessuna risposta, nessuna presa di posizione da parte della redazione che a inizio intervista questa mattina ha cercato di rimediare annunciando per la prossima settimana una intervista all’esponente di Action ed ex consigliere comunale al Campidoglio Nunzio D’Erme in nome di una par condicio che dovrebbe mettere tutto sullo stesso piano, fascisti e antifascisti.
L’intervista è scivolata via senza elementi di interesse: Iannone ha fatto la vittima parlando delle aggressioni nei confronti dei ‘volontari’ di Casa Pound e dichiarando che quelli della ‘cinghiamattanza’ si occupano per lo più di solidarietà e di sport, e che la violenza non gli appartiene. Le domande di Pappagallo non graffiano e non smentiscono le banalità snocciolate da Iannone, gli ascoltatori indignati e schifati dal passo falso di Radio Rock non ricevono udienza, i pochi sms letti dagli intervistatori sono tutti compatibili con il teatrino in onda. Impazzano buonismo e inviti alla tolleranza e al “volemose bene”, in nome del principio che ‘tutte le opinioni devono avere spazio’. Come a Porta a Porta di Vespa, tutti gli argomenti ricevono dignità, tutte le opinioni equivalenza. E i neofascisti ringraziano. A quando una intervista a Erich Priebke?
Intanto oltre che tra gli ascoltatori, l’intervista sdraiata di stamattina sta avendo pesanti ripercussioni anche sullo staff di Radio Rock: DJ Armandino ha preso le distanze, lo storico Prince Faster ha annunciato ieri sera sul suo profilo Facebook: “Da oggi non faccio più parte di Radio Rock”. Che la situazione da quelle parti non sia pienamente sotto controllo lo dice il messaggio comparso sulla bacheca del profilo dell’emittente stamattina che recita: “Ci scusiamo per aver dovuto chiudere la bacheca, ma le offese e i toni utilizzati avevano oltrepassato i limiti del civile confronto”…
Anche a noi piace il civile confronto. Il problema del rifiuto nasce praticamente solo con i fascisti. Forse perché sono fuori da ogni dimensione civile, oltre che dalla Costituzione vigente. La quale, ricordiamo, è stata il risultato di un “confronto civile”. E qualche volta, cambiando l’ordine delle parole, il significato cambia…
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa