In altra parte del giornale abbiamo giustamente dedicato attenzione al vergognoso arresto del giornalista greco Kostas Vaxevanis. La sua colpa è stata quella di pubblicare la lista dei 2.059 nomi dei grandi evasori fiscali greci che hanno portato i loro soldi all’estero mentre il paese viene impoverito e massacrato dalle misure imposte dalla troika Bce,Fmi,Unione Europea. Per molti aspetti meriterebbe un premio piuttosto che la galera. La lista è infatti è ormai un documento ufficiale fornito alle autorità greche dal governo francese due anni fa. Molti dei ricchi evasori hanno avuto tutto il tempo di portare all’estero i loro capitali.
Ma non sembra essere quello della reputazione o degll’ignominia la maggiore preoccupazione dei ricchi evasori della nostra amata e devastata Grecia. E’ il fatto di essere ormai noti pubblicamente che li espone ad una possibile variante ellenica di “V per Vendetta”. Non è ancora un film ma è un libro quello che inquieta le notti,i risvegli e i movimenti dei grandi evasori fiscali. Si tratta de “L’Esattore” l’ultimo libro dello straordinario scrittore di noir greco Petros Makaris.
Il protagonista dei libri di Makaris, il commissario Charitos è alle prese con le conseguenze della grande crisi economica che sta devastando la Grecia. Nell’ombra agisce un “Esattore”, un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una lettera in cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene quanto chiede, l’Esattore li uccide con una iniezione di cicuta (quella che bevve Socrate). Il commissario Charitos affronta il nuovo caso con riluttanza e smarrimento: gli omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui vittime e colpevoli non possono essere collocati nei ruoli tradizionali. La stessa figli del commissario, Caterina è rimasta disoccupata e medita di andarsene dalla Grecia. Intanto, l’Esattore riesce a far restituire alle casse dell’erario quasi otto milioni di euro in soli dieci giorni, e la popolazione che scende in piazza inneggia all’eroe, facendone quasi un santo, che è riuscito là dove il potere costituito ha colpevolmente fallito. Nel mezzo di questo dilemma etico si trova il commissario Charitos: smascherare il colpevole e consegnarlo alla legge oppure stare dalla parte della gente dimenticata dalla giustizia? Si capisce allora la “grande paura” e l’isteria che torna ad attanagliare i ricchi greci, colpevoli di evasione fiscale ma soprattutto di “tradimento” verso il loro paese e il loro popolo. Vedere i loro nomi sputtanati in pubblico mentre va a ruba un libro che celebra un “esattore” non corruttibile ma letale e le piazze ribollono di rabbia sociale contro i diktat dei ricchi, gli fa scorrere un brivido gelido lungo la schiena. Mettere in galera i giornalisti che denunciano tutto questo non servirà molto a rassicurarli.
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