In Grecia è iniziato oggi l’invio delle lettere di precettazione ai circa 88.000 insegnanti dei licei ellenici, che la settimana scorsa avevano annunciato la proclamazione di uno sciopero di 24 ore per venerdì prossimo, 17 maggio, giorno dell’inizio degli esami di ammissione all’Università (l’equivalente dei nostri ‘esami di maturità’).
I sindacati hanno anche annunciato uno sciopero di cinque giorni, dal 20 al 24 maggio, sempre durante i giorni degli esami d’ammissione, per protesta contro la nuova normativa del Ministero dell’Istruzione che prevede tra l’altro il licenziamento di un certo numero di precari, l’aumento di due ore a settimana dell’orario di lavoro, il cambiamento del sistema di trasferimento interno e la fusione di scuole con conseguente aumento degli alunni per classe e del carico di lavoro per gli insegnanti. Il decreto legge per la precettazione é stato firmato sabato 11 maggio dal primo Ministro Antonis Samaras. Tutti i partiti dell’opposizione si sono dichiarati al fianco degli insegnanti ed hanno denunciato la misura come autoritaria.
Anche perché al governo greco guidato dal ‘conservatore’ Antonis Samaras e sostenuto anche da socialisti ed ex sinistra radicale non basta la precettazione. Gli esponenti dell’esecutivo hanno minacciato i docenti aderenti all’Olme – il Sindacato dei lavoratori dell’istruzione secondaria – che se non rispetteranno la precettazione potrebbero essere puniti con multe, il licenziamento e addirittura con alcuni mesi di carcere. “Il governo deve salvaguardare gli esami d’ammissione alle università minacciati dalla decisione del sindacato” ha dichiarato ai media il Ministro dell’Istruzione pubblica, Konstantinos Arvanitópulos. “Il decreto é vergognoso e orribile” ha dichiarato alla radio privata Skaï il segretario generale del sindacato Zemis Kosyfakis: “Non solo proibisce lo sciopero ma la stessa possibilità che possa essere proclamato” ha spiegato il professore. “E’ una posizione dittatoriale” ha invece detto il deputato di Syriza Dimitris Papadimulis, che ha ricordato che è la terza volta in otto mesi che il governo ricorre alla precettazione per impedire le proteste dei lavoratori. Il caso più grave contro i lavoratori della metropolitana di Atene, alcuni dei quali furono arrestati durante l’assalto della polizia ad un deposito occupato. In seguito sono stati anche precettati i lavoratori marittimi.
Nonostante la precettazione e le minacce i lavoratori della scuola hanno deciso di mantenere le assemblee già convocate per valutare la proposta di sciopero per il 17 maggio contro i nuovi tagli e l’aumento dell’orario di lavoro. Per oggi il sindacato Olme ha indetto manifestazioni sia ad Atene, in Piazza Syntagma alle 19, sia a Salonicco – alle 18 – sia in altre città del paese. Da parte sua il sindacato del settore pubblico Adedy si é schierato a fianco degli insegnanti ed ha proclamato già per domani uno sciopero di 24 ore dopo che é stata resa nota la precettazione. Per giovedì prossimo, 16 maggio, l’Adedy e l’altro grande sindacato della Grecia, il Gsee, che raggruppa i lavoratori del settore privato, stanno programmando un’astensione dal lavoro di quattro ore, sempre in segno di solidarietà ai professori precettati.
Gli ultimi scioperi convocati dal sindacato Olme risalgono al 2006 quando i professori bloccarono le scuole per 25 giorni, e precedentemente al 1997, quando le scuole furono paralizzate addirittura per 9 settimane.
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